A CIAMBRA, Recensione di Massimo Arciresi

Massimo Arciresi è critico e giornalista cinematografico, conduttore su Radio Spazio Noi – In Blu, dal 1997, della rubrica settimanale “Uscita di Sicurezza”. Ha collaborato con i quotidiani “Il Mediterraneo” e “L’Ora”, ha diretto il quindicinale sul tempo libero “TrovaPalermo” e attualmente scrive per il mensile “L’Inchiesta”. Appassionato di fumetti e lingue straniere.

A Ciambra (Italia/USA/Germania/Francia/Svezia/Brasile, 2017) di Jonas Carpignano con Pio Amato, Koudous Seihon, Damiano Amato, Iolanda Amato, Patrizia Amato, Rocco Amato

Dopo Meditetranea, purtroppo visto da pochi eletti, Jonas Carpignano (classe 1984), promettente e attento osservatore delle realtà del Meridione, appartenente alla schiera sempre più nutrita di registi in grado di cancellare il confine tra fiction e documentario, continua a “studiare” il giovanissimo Pio Amato (as himself) e l’ambiente a lui circostante. Cresciuto nei pressi di Gioia Tauro, in una comunità di zingari calabresi (alla quale fa riferimento il titolo), il quattordicenne – assai credibile in quanto ben diretto, quindi non solo per ragioni di appartenenza – scalpita per entrare nell’età adulta, compiendo piccole azioni criminali che attestino le sue capacità. Non sa leggere, ammira il fratello maggiore (ma la famiglia è molto numerosa) e intesse buoni rapporti con altri gruppi ai confini della società, e in particolare con il burkinabé Ayiva (Koudous Seihon, a sua volta bravissimo). Sembra non accada granché, tuttavia il film è un crudo spaccato sulle etnie ai margini della società, sui loro costumi, sui discutibili percorsi di crescita che le caratterizzano; può scioccare vedere bambini che fumano pur non avendo ancora imparato a camminare bene, però l’autore (anche del copione), giustamente, coerentemente e coraggiosamente, sceglie di non arretrare di fronte alle sgradevolezze, di non suscitare facili empatie. Lo spettatore – qui sta il punto fondamentale – partecipa ugualmente, non giudica eppure constata.

Per consigli su letture e viaggi potete trovare Il giro del mondo con un libro in mano anche su www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano

Pubblicato da ilgirodelmondoconunlibro

Mi chiamo Rita Massaro. Sono una persona curiosa. Mi piace scoprire gli innumerevoli volti del mondo e le infinite possibilità della vita. Per questo leggo e viaggio. Ogni tanto le mie perlustrazioni scatenano la mia immaginazione. E scrivo. Ho pubblicato nel 2011, con la Casa Editrice Absolutely Free, un romanzo di formazione dal titolo "L'estate è finita". Nel dicembre 2016 è stato pubblicato il mio secondo romanzo, "Sotto il cielo di Santiago", con la Casa Editrice Genesis Publishing. Nel 2018 "Prima che sia primavera" con Il Seme Bianco, pubblicato in seconda edizione con il titolo "La terra del lungo inverno" con Emersioni. Ho partecipato a vari progetti di scrittura collettiva, tutti pubblicati nel 2020: "La villa delle ombre", con Stefania Agnello e Maurizio Bono; "Non ho forza per arrendermi", con Letizia Lo Cascio; "A casa: Diario di una pandemia" con Monica Spatola. Potete contattarmi su Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano