A mano disarmata (Italia, 2019) di Claudio Bonivento con Claudia Gerini, Francesco Venditti, Francesco Pannofino, Mirko Frezza, Rodolfo Laganà, Emanuela Fanelli
A partire dall’omonimo libro della giornalista de la Repubblica Federica Angeli, la quale dal 2013, per le sue inchieste e denunce contro il clan degli Spada imperversante nella sua Ostia, vive protetta e ha (comprensibilmente) collaborato all’adattamento firmato da Domitilla Di Pietro, il produttore Bonivento, che esordì dietro la macchina da presa con Altri uomini (1997) e non dirigeva per il cinema da Le giraffe (2000) ma nel frattempo ha realizzato parecchi prodotti per la tv, trae un film (in cui inoltre appare nella breve parte del direttore del giornale) dichiaratamente d’impegno civile, per l’appunto un po’ troppo intriso del dilagante stile da fiction. La protagonista Gerini, impersonando la coraggiosa cronista alle prese con intimidazioni, minacce, prepotenze e conseguente assegnazione di una solerte scorta (però non per il marito e i tre figli, a dimostrazione della necessità di rivedere le regole), ci crede molto e sente la responsabilità del ruolo. Il nome della famiglia dei malavitosi è mutato in Costa e naturalmente – come spesso avviene in questi casi – non tutti gli snodi narrativi sono da prendere per oro colato. È un’operazione che sfoggia comunque una propria sincerità. Peccato per i tanti bravi caratteristi coinvolti, da Salerno a Mattioli, da Monterosi a Laganà, da De Sando ad Amato, da Botosso a Gobbi, da Mancini a De Francovich: i loro apporti non sono sempre adeguatamente seguiti o armonizzati.
Per consigli su letture e viaggi potete trovare Il giro del mondo con un libro in mano anche su www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano