CAMBIO DI GUARDIA AL CIVICO 36, Monica Spatola

– FOTO PRELEVATA DAL WEB –

Buongiorno. Oggi ho il piacere di farvi leggere un altro bellissimo racconto di Monica Spatola, autrice del romanzo “Se mi odi, non mi ami”. Anche qui l’autrice scava nelle miserie e negli abissi di degrado morale e affettivo cui può giungere l’animo umano. Buona lettura!

Cambio di guardia al civico 36

Maria non si affacciava mai al balcone e si premurava ogni giorno di chiudere bene le persiane, tirare le tende e spegnere le luci. Faceva così da sessant’anni ormai. I suoi fatti non li doveva conoscere nessuno di quegl’invidiosi. Quanti soldi possedesse l’anziana coppia lo sapeva solo il materasso. Nemmeno i figli e quelle sanguisughe delle nuore dovevano sospettarlo. Maria si appostava ogni giorno alla finestra e spiava tutti. D’inverno, quando le famiglie stavano al chiuso dentro le loro case, lei si agitava come una forsennata e mandava il marito fuori a informarsi e guai a lui se non tornava con dei fatti. Lei si limitava a controllare chi entrava e chi usciva dal suo palazzo, s’intratteneva sull’uscio con l’amministratore del condominio per capire chi fosse indietro con i pagamenti, dirigeva i lavori di pulizia della scala. Ma d’estate no, d’estate le giornate passavano velocemente. I vicini aprivano le finestre e poteva vederli e sentirli discutere e gli odori delle cucine arrivavano al suo appartamento.

«Guarda qua, Gigi, guarda quella gran signora: è tornata con dieci sacchetti della spesa, e poi dice che non può pagare la quota. Una sera sì e una no cucina pesce. Glielo devi dire all’amministratore che i soldi ce li ha, eccome. Compra sempre vestiti, stende sempre cose diverse. Glielo devi dire. Mi hai capito?», disse rivolgendosi al marito appisolato alla poltrona, agitando le mani in segno di minaccia.

«Sì, ho capito Maria, ho capito», rispose Gigi in maniera automatica, tornando a russare dopo dieci secondi.

«E quella gran scostumata del primo piano, sempre che lava e quanta acqua spreca: pure lei li ha i soldi. Ogni lavata una bottiglia d’ammorbidente, sale un odore esagerato e t’informo che da tre sere mangiano al ristorante. Il marito la viene a prendere alle otto di sera e quella scende con le tette di fuori e tornano dopo mezzanotte. E poi tu-tum, tu-tum e i muri tremano. Glielo devi dire, Gigi, la devono finire, non si può dormire più. L’altro giorno pure alle sette di mattina li sentivo. Ho dovuto dare colpi di bastone al tetto per farli smettere. Vergogna. A quarant’anni. Sono malati questi due. Tu-tum, tu-tum! Gigi?». Lo colpì per svegliarlo.

«Che c’è? Ah… Ho capito, ho capito».

Soddisfatta, Maria si spostò all’altra finestra.

«Gigi, Gigi, vieni qua, guarda che novità! La sposina sta facendo pulire il terrazzo a suo marito e ieri sera le faceva pure i piatti. L’ho visto io, con questi occhi. Ogni martedì ha la donna delle pulizie e sua madre le fa il bucato. Ha sempre quel neonato in braccio. Pare che i figli li ha avuti solo lei. Fa la principessa. Il problema è che giustamente suo marito non fa le cose bene, sempre maschio è… pure se mi viene qualche dubbio. Come si abbraccia il salumiere quando lo incontra. Boo! Lo hai visto pure tu. Il mondo è finito. È vero che l’hai visto, Gigi? Non ti pare un poco finocchio? Gigi, mi senti?» urlò scuotendo suo marito.

«Sì, ti sento. Così dicono. Forse è finocchio», borbottò l’anziano tornando presto a chiudere gli occhi.

«E poi quando spazza, ‘sto frocio, fa cadere tutta la polvere da Gina. Sopra la biancheria pulita. Lo sai Gina cosa combina se si accorge di questa cosa. Lo sai quant’è pulita. Glielo devi dire, Gigi. Raccontalo a Gina, mi raccomando, così si dà una mossa quella moscia e si mette lei a fare le cose di casa. Gigi, hai capito? Gigi? Tutto il giorno dormi? Gigi?».

Maria si avvicinò al marito e lo strattonò per bene giacché non ricevette risposta. Lo agitò ancora e inveì contro di lui sinché poté, sinché il corpo del marito non cadde dalla poltrona, sinché non fu freddo.

«Così mi muori, disgraziato? E tutte le cose che ci sono da fare ora sono sulle mie spalle. E ora devo pulire la casa e ti devo cambiare e vestire e per tre giorni la casa sarà invasa dai parenti e da quegli sporchi vicini impiccioni. Ci faranno i conti in tasca, lo so. Ma io non gli darò sazio. Io non pago niente. Pagheranno i tuoi figli. Con quei soldi ci devo vivere. Quanto costa un funerale?».

Maria trascinò con rabbia il defunto sino alla camera da letto, prese i soldi da sotto al materasso e li spostò in camerino, lontano da mani indiscrete. Si avvicinò alla finestra e le montò la rabbia vedendo una ragazza con un cane al guinzaglio.

«Gigi, guarda. Si sono presi pure il cane. Ci mancava il cane che impuzza la scala. Gigi digl…», Maria si bloccò di colpo osservando il marito morto che giaceva scomposto sul pavimento. Prese consapevolezza del fatto che l’uomo ora non poteva più essere la sua voce. Ora toccava a lei farsi rispettare. Riempì con foga un secchio d’acqua e vi versò una dose massiccia di candeggina. Aprì l’imposta e lo rovesciò ai piedi della vicina.

«Ora qua comando io signorina mia. Qua cani non ne entrano», disse lasciando di sasso la ragazza.

Si girò verso il morto e disse:

«Alla fine non mi servi, le cose si fanno meglio da soli».

Per la prima volta Maria andò a sedere in balcone. Euforica, leggera, libera e pronta.

Monica Spatola

 

 

 

Pubblicato da ilgirodelmondoconunlibro

Mi chiamo Rita Massaro. Sono una persona curiosa. Mi piace scoprire gli innumerevoli volti del mondo e le infinite possibilità della vita. Per questo leggo e viaggio. Ogni tanto le mie perlustrazioni scatenano la mia immaginazione. E scrivo. Ho pubblicato nel 2011, con la Casa Editrice Absolutely Free, un romanzo di formazione dal titolo "L'estate è finita". Nel dicembre 2016 è stato pubblicato il mio secondo romanzo, "Sotto il cielo di Santiago", con la Casa Editrice Genesis Publishing. Nel 2018 "Prima che sia primavera" con Il Seme Bianco, pubblicato in seconda edizione con il titolo "La terra del lungo inverno" con Emersioni. Ho partecipato a vari progetti di scrittura collettiva, tutti pubblicati nel 2020: "La villa delle ombre", con Stefania Agnello e Maurizio Bono; "Non ho forza per arrendermi", con Letizia Lo Cascio; "A casa: Diario di una pandemia" con Monica Spatola. Potete contattarmi su Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano