CANE MANGIA CANE, Recensione di Massimo Arciresi

Massimo Arciresi è critico e giornalista cinematografico, conduttore su Radio Spazio Noi – In Blu, dal 1997, della rubrica settimanale “Uscita di Sicurezza”. Ha collaborato con i quotidiani “Il Mediterraneo” e “L’Ora”, ha diretto il quindicinale sul tempo libero “TrovaPalermo” e attualmente scrive per il mensile “L’Inchiesta”. Appassionato di fumetti e lingue straniere.

Cane mangia cane (Dog Eat Dog, USA, 2016) di Paul Schrader con Nicolas Cage, Willem Dafoe, Christopher Matthew Cook, Paul Schrader, Omar J. Dorsey, Magi Ávila

Sceneggiatore di alcuni capolavori di Scorsese (da Taxi Driver ad Al di là della vita), Paul Schrader ha una carriera registica invidiabile per indipendenza e originalità. Oltre al successo American Gigolo, nella sua filmografia troviamo il singolare Mishima e l’inquietante Cortesie per gli ospiti, il tragico Affliction e il perverso Auto Focus, il sottostimato Adam Resurrected e il disallineato The Canyons, fino al produttivamente controverso Il nemico nell’ombra. L’autore – che appare nel ruolo del boss – preleva da quest’ultimo l’eccessivo Cage e gli affianca un imprevedibile Dafoe (suo fido da Lo spacciatore in poi), per illustrarci una grottesca storia criminale concepita dalla penna di Edward Bunker (1933-2005), ex-galeotto diventato scrittore e attore (ne Le iene, per esempio). Il suo libro omonimo, trasformato in delirante copione da Matthew Wilder, narra di delinquenti incalliti e di paure varie. Gli stereotipati Troy, Mad Dog e Diesel (al quale dà volto e inatteso spessore Christopher Matthew Cook), scarcerati da poco, sono in cerca di “lavoretti”. Dopo un primo incarico punitivo, s’invischiano nel sanguinoso rapimento di un neonato. Violentissimo (fin dai primi allucinati minuti), affettato e perciò aspramente criticato, il film, che si avvale delle luci stranianti di Alexander Dynan, lascia qualche dettaglio in sospeso ma possiede un finale suggestivamente allegorico. Un’opera unica, nel bene e nel male.

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Pubblicato da ilgirodelmondoconunlibro

Mi chiamo Rita Massaro. Sono una persona curiosa. Mi piace scoprire gli innumerevoli volti del mondo e le infinite possibilità della vita. Per questo leggo e viaggio. Ogni tanto le mie perlustrazioni scatenano la mia immaginazione. E scrivo. Ho pubblicato nel 2011, con la Casa Editrice Absolutely Free, un romanzo di formazione dal titolo "L'estate è finita". Nel dicembre 2016 è stato pubblicato il mio secondo romanzo, "Sotto il cielo di Santiago", con la Casa Editrice Genesis Publishing. Nel 2018 "Prima che sia primavera" con Il Seme Bianco, pubblicato in seconda edizione con il titolo "La terra del lungo inverno" con Emersioni. Ho partecipato a vari progetti di scrittura collettiva, tutti pubblicati nel 2020: "La villa delle ombre", con Stefania Agnello e Maurizio Bono; "Non ho forza per arrendermi", con Letizia Lo Cascio; "A casa: Diario di una pandemia" con Monica Spatola. Potete contattarmi su Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano