CELL, Recensione di Massimo Arciresi

recensioneMassimo Arciresi è critico e giornalista cinematografico, conduttore su Radio Spazio Noi – In Blu, dal 1997, della rubrica settimanale “Uscita di Sicurezza”. Ha collaborato con i quotidiani “Il Mediterraneo” e “L’Ora”, ha diretto il quindicinale sul tempo libero “TrovaPalermo” e attualmente scrive per il mensile “L’Inchiesta”. Appassionato di fumetti e lingue straniere.

CELL (id., USA, 2016) di Tod Williams con John Cusack, Samuel L. Jackson, Isabelle Fuhrman, Owen Teague, Stacy Keach, Anthony Reynolds

Uno dei libri meno noti del King recente trasposto dallo stesso scrittore (con Alan Alleca) per l’incolore regia di Williams, uno passato dall’intimismo familiare di The Door in the Floor agli spaventi a buon mercato di Paranormal Activity 2. In effetti il suo nuovo lavoro contiene malamente entrambe le anime con una spruzzata aggiuntiva di road movie, dato che narra il difficile viaggio di un fumettista in pena dall’aeroporto di Boston verso il Maine, dove sono l’ex-moglie e il figlio, in seguito a un’impressionante epidemia (nulla da dire sull’efficace atmosfera – mutuata dalla migliore serie B – dei minuti iniziali) scatenata via cellulare, che ha reso ogni malcapitato all’apparecchio folle e assetato di sangue. Inoltre, i “telepazzi”, come vengono presto soprannominati, si muovono incoscienti con la stessa compattezza di uno stormo d’uccelli, guidati da una forza telepatica con le fattezze di un personaggio creato dal protagonista. Un plot (degno del solito film di zombi) che è semplice metafora di un invisibile eppure possibile indottrinamento tecnologico, già visto ma con delle buone idee. Non è l’ardito doppio finale (in stile “paradiso/inferno”) a disturbare, bensì l’approssimazione narrativa del segmento della scuola-“dormitorio” (in cui emerge un’improbabile mole di dettagli sul contagio), lo spreco di tracce e l’interpretazione stordita di Cusack, impigritosi da tempo. Preferiamo i vecchi leoni Jackson e Keach.

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Pubblicato da ilgirodelmondoconunlibro

Mi chiamo Rita Massaro. Sono una persona curiosa. Mi piace scoprire gli innumerevoli volti del mondo e le infinite possibilità della vita. Per questo leggo e viaggio. Ogni tanto le mie perlustrazioni scatenano la mia immaginazione. E scrivo. Ho pubblicato nel 2011, con la Casa Editrice Absolutely Free, un romanzo di formazione dal titolo "L'estate è finita". Nel dicembre 2016 è stato pubblicato il mio secondo romanzo, "Sotto il cielo di Santiago", con la Casa Editrice Genesis Publishing. Nel 2018 "Prima che sia primavera" con Il Seme Bianco, pubblicato in seconda edizione con il titolo "La terra del lungo inverno" con Emersioni. Ho partecipato a vari progetti di scrittura collettiva, tutti pubblicati nel 2020: "La villa delle ombre", con Stefania Agnello e Maurizio Bono; "Non ho forza per arrendermi", con Letizia Lo Cascio; "A casa: Diario di una pandemia" con Monica Spatola. Potete contattarmi su Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano