COLETTE, Recensione di Massimo Arciresi

Massimo Arciresi è critico e giornalista cinematografico, conduttore su Radio Spazio Noi – In Blu, dal 1997, della rubrica settimanale “Uscita di Sicurezza”. Ha collaborato con i quotidiani “Il Mediterraneo” e “L’Ora”, ha diretto il quindicinale sul tempo libero “TrovaPalermo” e attualmente scrive per il mensile “L’Inchiesta”. Appassionato di fumetti e lingue straniere. 

Colette (id., GB/USA, 2018) di Wash Westmoreland con Keira Knightley, Dominic West, Fiona Shaw, Denise Gough, Eleanor Tomlinson, Robert Pugh

Personaggio straordinario, quello della scrittrice (nonché, fra le varie attività, commediografa e teatrante) d’origine campagnola Colette, rappresentante dell’emancipazione femminile durante la Belle Époque parigina, meritoria d’un biopic (parziale in ogni senso) che mette in luce la sua carica dirompente, libera, bisessuale e che contiene le sfaccettature che ne caratterizzarono l’esistenza (usò il suo cognome come pseudonimo – si chiamava Sidonie-Gabrielle – ed era identificabile con il carattere semi-autobiografico al centro della serie di suoi romanzi che ebbe più successo, Claudine, scippatole dall’opportunista e meno dotato marito impresario letterario Willy, ulteriore nome d’arte). Se ne occupano Wash Westmoreland, già autore (con il defunto compagno Richard Glatzer, che qui firma soggetto e sceneggiatura) di Still Alice, e una grintosa, credibile Keira Knightley. Dopo Big Eyes (unica altra storia vera della lista), Un amore sopra le righe e The Wife – Vivere nell’ombra,  ancora una variazione sul tema della donna artista “depredata” da un compagno pressoché privo di talento (che non sia imprenditoriale), lucida metafora dei persistenti distinguo di genere a cui si assiste nella società odierna, soprattutto nel mondo dello spettacolo (in tal senso le “sfide” sul palcoscenico nell’ultima parte hanno un certo peso). Un plauso anche al sempre più bravo Dominic West, nel ruolo ben delineato del medicocre consorte.

 

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Pubblicato da ilgirodelmondoconunlibro

Mi chiamo Rita Massaro. Sono una persona curiosa. Mi piace scoprire gli innumerevoli volti del mondo e le infinite possibilità della vita. Per questo leggo e viaggio. Ogni tanto le mie perlustrazioni scatenano la mia immaginazione. E scrivo. Ho pubblicato nel 2011, con la Casa Editrice Absolutely Free, un romanzo di formazione dal titolo "L'estate è finita". Nel dicembre 2016 è stato pubblicato il mio secondo romanzo, "Sotto il cielo di Santiago", con la Casa Editrice Genesis Publishing. Nel 2018 "Prima che sia primavera" con Il Seme Bianco, pubblicato in seconda edizione con il titolo "La terra del lungo inverno" con Emersioni. Ho partecipato a vari progetti di scrittura collettiva, tutti pubblicati nel 2020: "La villa delle ombre", con Stefania Agnello e Maurizio Bono; "Non ho forza per arrendermi", con Letizia Lo Cascio; "A casa: Diario di una pandemia" con Monica Spatola. Potete contattarmi su Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano