DIO ESISTE E VIVE A BRUXELLES, Recensione di Massimo Arciresi

RecensioneMassimo Arciresi è critico e giornalista cinematografico, conduttore su Radio Spazio Noi – In Blu, dal 1997, della rubrica settimanale “Uscita di Sicurezza”. Ha collaborato con i quotidiani “Il Mediterraneo” e “L’Ora”, ha diretto il quindicinale sul tempo libero “TrovaPalermo” e attualmente scrive per il mensile “L’Inchiesta”. Appassionato di fumetti e lingue straniere.

DIO ESISTE E VIVE A BRUXELLES (Le Tout Nouveau Testament, Belgio/Francia/Lussemburgo, 2015) di Jaco van Dormael con Benoît Poelvoorde, Pili Groyne, Catherine Deneuve, Yolande Moreau, François Damiens, Laura Verlinden

E se il mondo fosse la capitale del Belgio e lì risiedesse un tizio più prepotente che onnipotente (l’adunco Poelvoorde, giunto alla prova definitiva della sua versatilità) con moglie remissiva (incarnata con impercettibile sensibilità da Yolande Moreau), pantofolaio e dispettoso, il quale si diverte, tramite un vecchio PC e uno schedario illimitato, a scrivere delle leggi assonanti a quelle di Murphy per regolare la vita umana? E se la secondogenita di costui (la deliziosa Pili Groyne), decenne stanca di costrizioni, si ribellasse a un simile sistema, compiendo un risoluto gesto di rottura (per esempio inviare a ogni telefonino la data di morte del suo possessore) e mettendosi in cerca di sei apostoli supplementari (una è la ricca e annoiata Deneuve) che, partendo dalle proprie miserie (anche morali), possano dettare un Nuovissimo Testamento a un homeless evangelista? Non è mera provocazione, e – a meno di giudicare sbrigativamente le storie personali dei seguaci, eloquente campionario di insoddisfazioni ed emarginazioni odierne – nemmeno una scopiazzatura stilistica di Jeunet; piuttosto, è l’opera miratamente grottesca, schematica eppur tortuosa di un regista tanto geniale quanto parsimonioso (appena cinque titoli in 24 anni), autore nel 1991 di quel gioiello di culto che è Toto le héros. L’obiettivo non è la perfezione, ma osservare la realtà sotto una lente deformante. Il titolo italiano traduce la tagline originale.

Per consigli su letture e viaggi potete trovare Il giro del mondo con un libro in mano anche su www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano

Pubblicato da ilgirodelmondoconunlibro

Mi chiamo Rita Massaro. Sono una persona curiosa. Mi piace scoprire gli innumerevoli volti del mondo e le infinite possibilità della vita. Per questo leggo e viaggio. Ogni tanto le mie perlustrazioni scatenano la mia immaginazione. E scrivo. Ho pubblicato nel 2011, con la Casa Editrice Absolutely Free, un romanzo di formazione dal titolo "L'estate è finita". Nel dicembre 2016 è stato pubblicato il mio secondo romanzo, "Sotto il cielo di Santiago", con la Casa Editrice Genesis Publishing. Nel 2018 "Prima che sia primavera" con Il Seme Bianco, pubblicato in seconda edizione con il titolo "La terra del lungo inverno" con Emersioni. Ho partecipato a vari progetti di scrittura collettiva, tutti pubblicati nel 2020: "La villa delle ombre", con Stefania Agnello e Maurizio Bono; "Non ho forza per arrendermi", con Letizia Lo Cascio; "A casa: Diario di una pandemia" con Monica Spatola. Potete contattarmi su Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano