HEART OF THE SEA-LE ORIGINI DI MOBY DICK, Recensione di Massimo Arciresi

Foto recensioneMassimo Arciresi è critico e giornalista cinematografico, conduttore su Radio Spazio Noi – In Blu, dal 1997, della rubrica settimanale “Uscita di Sicurezza”. Ha collaborato con i quotidiani “Il Mediterraneo” e “L’Ora”, ha diretto il quindicinale sul tempo libero “TrovaPalermo” e attualmente scrive per il mensile “L’Inchiesta”. Appassionato di fumetti e lingue straniere.

HEART OF THE SEA – LE ORIGINI DI MOBY DICK (In the Heart of the Sea, USA, 2015) di Ron Howard con Chris Hemsworth, Benjamin Walker, Cillian Murphy, Tom Holland, Brendan Gleeson, Ben Whishaw

Il libro di Nathaniel Philbrick In the Heart of the Sea: The Tragedy of the Whaleship Essex si propone di ricostruire la disastrosa spedizione, iniziata nel 1820, della Essex, appunto. Nel periodo in cui all’industria faceva gola l’olio brutalmente estratto dalle balene (di lì a poco sarebbero sorti i primi giacimenti petroliferi), una di loro, bianca, speronò l’imbarcazione adibita alla sua cattura, uccidendo o facendo naufragare i suoi occupanti; pare che l’americano Herman Melville, autore dell’immortale e simbolico romanzo Moby Dick, fosse riuscito a incontrare uno dei superstiti per farsene raccontare la storia e trarre così la giusta ispirazione per il suo lavoro. Una riscoperta del cinema d’avventura con un’attendibile base storica, dunque, quella che tenta stavolta il – quasi sempre – sapiente Ron Howard, per l’occasione ricongiuntosi al Chris Hemsworth di Rush. È l’insoddisfatto primo ufficiale (di umili natali) della baleniera in questione, contrapposto al meno incisivo eppur calzante Benjamin Walker del pastiche La leggenda del cacciatore di vampiri, qui nei panni del capitano inesperto ma di nobile estrazione. Il rapporto stridente che s’instaura subito tra i due prelude a una cooperazione necessaria, e non è la sola sottotraccia sociale messa a segno dallo spettacolare film (il cui titolo – inessenziale curiosità – appare ben 4 volte nei credits). C’è spazio persino per una sommessa riflessione ecologica.

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Mi chiamo Rita Massaro. Sono una persona curiosa. Mi piace scoprire gli innumerevoli volti del mondo e le infinite possibilità della vita. Per questo leggo e viaggio. Ogni tanto le mie perlustrazioni scatenano la mia immaginazione. E scrivo. Ho pubblicato nel 2011, con la Casa Editrice Absolutely Free, un romanzo di formazione dal titolo "L'estate è finita". Nel dicembre 2016 è stato pubblicato il mio secondo romanzo, "Sotto il cielo di Santiago", con la Casa Editrice Genesis Publishing. Nel 2018 "Prima che sia primavera" con Il Seme Bianco, pubblicato in seconda edizione con il titolo "La terra del lungo inverno" con Emersioni. Ho partecipato a vari progetti di scrittura collettiva, tutti pubblicati nel 2020: "La villa delle ombre", con Stefania Agnello e Maurizio Bono; "Non ho forza per arrendermi", con Letizia Lo Cascio; "A casa: Diario di una pandemia" con Monica Spatola. Potete contattarmi su Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano