IL COLPEVOLE – THE GUILTY, Recensione di Massimo Arciresi

Massimo Arciresi è critico e giornalista cinematografico, conduttore su Radio Spazio Noi – In Blu, dal 1997, della rubrica settimanale “Uscita di Sicurezza”. Ha collaborato con i quotidiani “Il Mediterraneo” e “L’Ora”, ha diretto il quindicinale sul tempo libero “TrovaPalermo” e attualmente scrive per il mensile “L’Inchiesta”. Appassionato di fumetti e lingue straniere. 

Il colpevole – The Guilty (Den skyldige, Danimarca, 2018) di Gustav Möller con Jakob Cedergren, Jessica Dinnage, Johan Olsen, Omar Shargawi, Jacob Hauberg Lohmann, Katinka Evers-Jahnsen

Nessun nesso con il discreto thriller The Guilty – Il colpevole (2000). Qui, semmai, risaltano le unità aristoteliche che aggiungono mordente pure – per citare titoli recenti – al non esaltante Buried – Sepolto, a Locke o al serrato Victoria. Ma l’esordio del già ammirevole Möller non è né claustrofobico quanto il primo (benché, essendo ambientato in poche stanze, l’idea trapeli) né congegnato in un unico piano-sequenza come il terzo, però esibisce il medesimo “format telefonico” del secondo (e qualche inevitabile punto debole). Asger (Cedergren, premiato all’ultimo TFF insieme allo script del regista e di Emil Nygaard Albertsen) è un agente declassato al servizio di centralino; l’indomani dovrà rispondere della sua condotta impulsiva davanti a un giudice (non diciamo perché). La tensione (peggiorata dalla taciuta chiusura di una relazione) e la voglia di riscatto lo portano a gestire un sospetto caso di rapimento (e non solo) con una risolutezza ammirevole, che tuttavia tradisce bruscamente la sua fallacia. La trama si dipana fino a un capovolgimento quasi traumatico, che lo pone letteralmente sotto un’altra luce; un percorso non a caso sviscerante, per guardarsi dentro, confessarsi, fino a una conclusione appena attutita. I colleghi paiono ombre, il resto del cast è esclusivamente vocale. Ascoltare le varie chiamate con i rumori di fondo produce un notevole esercizio d’immaginazione nel pubblico. Perciò il film merita.

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Pubblicato da ilgirodelmondoconunlibro

Mi chiamo Rita Massaro. Sono una persona curiosa. Mi piace scoprire gli innumerevoli volti del mondo e le infinite possibilità della vita. Per questo leggo e viaggio. Ogni tanto le mie perlustrazioni scatenano la mia immaginazione. E scrivo. Ho pubblicato nel 2011, con la Casa Editrice Absolutely Free, un romanzo di formazione dal titolo "L'estate è finita". Nel dicembre 2016 è stato pubblicato il mio secondo romanzo, "Sotto il cielo di Santiago", con la Casa Editrice Genesis Publishing. Nel 2018 "Prima che sia primavera" con Il Seme Bianco, pubblicato in seconda edizione con il titolo "La terra del lungo inverno" con Emersioni. Ho partecipato a vari progetti di scrittura collettiva, tutti pubblicati nel 2020: "La villa delle ombre", con Stefania Agnello e Maurizio Bono; "Non ho forza per arrendermi", con Letizia Lo Cascio; "A casa: Diario di una pandemia" con Monica Spatola. Potete contattarmi su Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano