IL VIZIO DELLA SPERANZA, Recensione di Massimo Arciresi

Massimo Arciresi è critico e giornalista cinematografico, conduttore su Radio Spazio Noi – In Blu, dal 1997, della rubrica settimanale “Uscita di Sicurezza”. Ha collaborato con i quotidiani “Il Mediterraneo” e “L’Ora”, ha diretto il quindicinale sul tempo libero “TrovaPalermo” e attualmente scrive per il mensile “L’Inchiesta”. Appassionato di fumetti e lingue straniere.

 

Il vizio della speranza (Italia, 2018) di Edoardo De Angelis con Pina Turco, Marina Confalone, Massimiliano Rossi, Nancy Colarusso, Cristina Donadio, Juliet Esey Joseph

Maria (Pina Turco, già apprezzata ne La parrucchiera) vive ai margini di Castel Volturno e della società. Segue caritatevolmente alcune prostitute straniere, dipendenti dalla cinica Zi’ Marì (l’inappuntabile Marina Confalone in uno di quei ruoli secondari che attirano premi) e di tanto in tanto ne accompagna in barca un gruppo a partorire. I bambini saranno venduti. Clandestinità nella clandestinità, dunque, per una giovane donna in passato seviziata e impossibilitata a restare incinta. Eppure il miracolo succede, e lei decide temerariamente di tenere il frutto del suo ventre e intraprendere un simbolico viaggio in compagnia di un ex-giostraio d’animo gentile (Massimiliano Rossi) e la figlia (Nancy Colarusso) d’una maîtresse (Juliet Esey Joseph). Queste ultime si chiamano rispettivamente Virgin e Blessing, e insieme ad altre ragazze schiavizzate (i cui nomi sono Hope e Fatimah) potenziano l’idea di grazia in un contesto degradato che pervade tutto il film. De Angelis, che si avvale ancora delle intonate musiche di Enzo Avitabile, dopo l’elogiato Indivisibili era atteso al varco, una concreta parte della critica considera la sua ultima fatica un passo indietro, connotato da facili simbolismi. D’altronde, l’autore – che ha steso la sceneggiatura con Umberto Contarello – sfoggia una poetica coerente, coglie l’atmosfera giusta e trova spazio per un omaggio a I 400 colpi. Un grande plauso ai costumi di Massimo Cantini Parrini.

 

Per consigli su letture e viaggi potete trovare Il giro del mondo con un libro in mano anche su www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano

Pubblicato da ilgirodelmondoconunlibro

Mi chiamo Rita Massaro. Sono una persona curiosa. Mi piace scoprire gli innumerevoli volti del mondo e le infinite possibilità della vita. Per questo leggo e viaggio. Ogni tanto le mie perlustrazioni scatenano la mia immaginazione. E scrivo. Ho pubblicato nel 2011, con la Casa Editrice Absolutely Free, un romanzo di formazione dal titolo "L'estate è finita". Nel dicembre 2016 è stato pubblicato il mio secondo romanzo, "Sotto il cielo di Santiago", con la Casa Editrice Genesis Publishing. Nel 2018 "Prima che sia primavera" con Il Seme Bianco, pubblicato in seconda edizione con il titolo "La terra del lungo inverno" con Emersioni. Ho partecipato a vari progetti di scrittura collettiva, tutti pubblicati nel 2020: "La villa delle ombre", con Stefania Agnello e Maurizio Bono; "Non ho forza per arrendermi", con Letizia Lo Cascio; "A casa: Diario di una pandemia" con Monica Spatola. Potete contattarmi su Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano