LA LUCE SUGLI OCEANI, Recensione di Massimo Arciresi

Massimo Arciresi è critico e giornalista cinematografico, conduttore su Radio Spazio Noi – In Blu, dal 1997, della rubrica settimanale “Uscita di Sicurezza”. Ha collaborato con i quotidiani “Il Mediterraneo” e “L’Ora”, ha diretto il quindicinale sul tempo libero “TrovaPalermo” e attualmente scrive per il mensile “L’Inchiesta”. Appassionato di fumetti e lingue straniere.

La luce sugli oceani (The Light Between the Oceans, GB/Nuova Zelanda/USA, 2016) di Derek Cianfrance con Michael Fassbender, Alicia Vikander, Rachel Weisz, Bryan Brown, Jack Thompson, Florence Clery

Autore di vari corti e documentari per la tv, Cianfrance si fece notare con la piccola love story “binaria” Blue Valentine, seguita dall’ambizioso e riuscito Come un tuono. Questo nuovo lavoro da lui sceneggiato a partire da un romanzo di M.L. Stedman sembra meno adatto alle sue corde, visto che sfoggia una confezione da mélo alquanto rigida. Però un impianto così semplice, vibrante, peraltro esaltato dai paesaggi neozelandesi (ben illuminati da Adam Arkapaw), in fondo non chiedeva altro che esser recitato con controllata passione, aspetto garantito dai protagonisti Fassbender e Vikander, che poi sul set si sono innamorati per davvero. Finita la Grande Guerra, un reduce provato dagli orrori a cui ha assistito accetta un impiego temporaneo come guardiano del faro situato su un’isoletta solitaria. Non sa che l’incarico si prolungherà, né che sta per sposarsi con un’intraprendente ragazza del luogo. Dopo un paio di sfortunate gravidanze, la coppia raccoglie su una barca alla deriva una neonata, stesa vicino al cadavere paterno (un tedesco ingiustamente odiato dalla comunità). I coniugi l’adottano di nascosto, ma un giorno ne conosceranno la vera, affranta madre (Weisz, già al centro del conradiano Lo straniero che venne dal mare, d’analoga ambientazione costiera). Dilemmi morali, scontri intestini, rimorsi tamponati e un’innocente che cresce sotto una minaccia invisibile. L’ostentato equilibrio conduce a un opportuno finale.

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Pubblicato da ilgirodelmondoconunlibro

Mi chiamo Rita Massaro. Sono una persona curiosa. Mi piace scoprire gli innumerevoli volti del mondo e le infinite possibilità della vita. Per questo leggo e viaggio. Ogni tanto le mie perlustrazioni scatenano la mia immaginazione. E scrivo. Ho pubblicato nel 2011, con la Casa Editrice Absolutely Free, un romanzo di formazione dal titolo "L'estate è finita". Nel dicembre 2016 è stato pubblicato il mio secondo romanzo, "Sotto il cielo di Santiago", con la Casa Editrice Genesis Publishing. Nel 2018 "Prima che sia primavera" con Il Seme Bianco, pubblicato in seconda edizione con il titolo "La terra del lungo inverno" con Emersioni. Ho partecipato a vari progetti di scrittura collettiva, tutti pubblicati nel 2020: "La villa delle ombre", con Stefania Agnello e Maurizio Bono; "Non ho forza per arrendermi", con Letizia Lo Cascio; "A casa: Diario di una pandemia" con Monica Spatola. Potete contattarmi su Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano