L’ALTRA METÀ DELLA STORIA, Recensione di Massimo Arciresi

Massimo Arciresi è critico e giornalista cinematografico, conduttore su Radio Spazio Noi – In Blu, dal 1997, della rubrica settimanale “Uscita di Sicurezza”. Ha collaborato con i quotidiani “Il Mediterraneo” e “L’Ora”, ha diretto il quindicinale sul tempo libero “TrovaPalermo” e attualmente scrive per il mensile “L’Inchiesta”. Appassionato di fumetti e lingue straniere.

L’altra metà della storia (The Sense of an Ending, GB, 2017) di Ritesh Batra con Jim Broadbent, Charlotte Rampling, Harriet Walter, Billy Howle, Emily Mortimer, Michelle Dockery

Il cinema inglese ci ha abituato a vicende amorose sincopate, magari dilazionate nei decenni, che celano risvolti imprevedibili e non necessariamente virtuosi. Questo film del lanciatissimo regista indiano Batra, di poco precedente a Le nostre anime di notte (con il magico tandem Fonda-Redford, passato da Venezia a Netflix), rientra nella cerchia, non sorprende ma nemmeno annoia, mantenendo abbastanza integra la sua letterarietà (è tratto da Il senso di una fine di Julian Barnes). Poiché la trama gira intorno allo scossone ricevuto dall’anziano e scontroso Tony (il solido Broadbent), che riceve una lettera postuma della (seducente) madre di una sua antica fiamma a proposito dello scottante diario di un suo caro amico defunto tanti anni addietro (e fidanzatosi proprio con la ragazza per cui il nostro spasimava), il tema diventa presto (e preminentemente) la fallacia della memoria umana, la sua selettività all’occorrenza largamente autoassolutoria. Un meccanismo peraltro rivelatore della vera natura di un individuo. Attraverso il classico espediente dell’andirivieni temporale (quand’è così, arduo parlare di flashback), lo script di Nick Payne centellina alquanto sapientemente le informazioni. E, pur sfiorando la digressione, gestisce bene i numerosi personaggi. Per l’appunto il cast, a parte la sorniona Rampling (resa in gioventù dalla luminosa Freya Mavor), è zeppo di volti riconoscibili, da Matthew Goode a James Wilby.

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Pubblicato da ilgirodelmondoconunlibro

Mi chiamo Rita Massaro. Sono una persona curiosa. Mi piace scoprire gli innumerevoli volti del mondo e le infinite possibilità della vita. Per questo leggo e viaggio. Ogni tanto le mie perlustrazioni scatenano la mia immaginazione. E scrivo. Ho pubblicato nel 2011, con la Casa Editrice Absolutely Free, un romanzo di formazione dal titolo "L'estate è finita". Nel dicembre 2016 è stato pubblicato il mio secondo romanzo, "Sotto il cielo di Santiago", con la Casa Editrice Genesis Publishing. Nel 2018 "Prima che sia primavera" con Il Seme Bianco, pubblicato in seconda edizione con il titolo "La terra del lungo inverno" con Emersioni. Ho partecipato a vari progetti di scrittura collettiva, tutti pubblicati nel 2020: "La villa delle ombre", con Stefania Agnello e Maurizio Bono; "Non ho forza per arrendermi", con Letizia Lo Cascio; "A casa: Diario di una pandemia" con Monica Spatola. Potete contattarmi su Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano