L’ATELIER, Recensione di Massimo Arciresi

Massimo Arciresi è critico e giornalista cinematografico, conduttore su Radio Spazio Noi – In Blu, dal 1997, della rubrica settimanale “Uscita di Sicurezza”. Ha collaborato con i quotidiani “Il Mediterraneo” e “L’Ora”, ha diretto il quindicinale sul tempo libero “TrovaPalermo” e attualmente scrive per il mensile “L’Inchiesta”. Appassionato di fumetti e lingue straniere.

L’atelier (id., Francia, 2017) di Laurent Cantet con Marina Foïs, Matthieu Lucci, Warda Rammach, Issam Talbi, Mamadou Doumbia, Julien Souve

Autrice affermata, Olivia (Marina Foïs) tiene un corso di scrittura a La Ciotat, città provenzale operaia (un tempo, almeno), dove notoriamente i fratelli Lumière filmarono il celebre arrivo del treno. Sette i ragazzi che lo seguono (nell’eterogeneo cast figurano pure Mélissa Guilbert e Florian Beaujean), taluni obbligati e svogliati, altri desiderosi di esprimersi tramite la narrativa. Fra loro c’è Antoine (Matthieu Lucci), dotato d’un certo talento istintivo ma anche piuttosto sfrontato, pronto ad attaccar briga con i compagni su questioni politiche, religiose, razziali (e le ferite aperte degli attentati francesi costituiscono la scusa perfetta). Va detto che il giovanotto, lavoratore saltuario, attraversa una fase di crescita delicata, tra frequentazioni pericolose (il cugino e la sua cricca spesso giocano con le armi) e (possibili) punti di riferimento neofascisti, perniciose valvole di sfogo di una scombussolante rabbia interiore. Incuriosita dal punto di vista antropologico (machiavellicamente, non le dispiacerebbe ispirarsi a un personaggio simile), facendo appello al proprio ruolo di educatrice l’insegnante si avvicina con imprudenza all’adolescente. Attento come sempre a ogni carattere, all’ambiente che illustra e ai residui del suo passato, Cantet (comunque un po’ meno incisivo del solito, soprattutto se pensiamo a La classe) sceneggia con Robin Campillo, autore del più viscerale 120 battiti al minuto.

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Pubblicato da ilgirodelmondoconunlibro

Mi chiamo Rita Massaro. Sono una persona curiosa. Mi piace scoprire gli innumerevoli volti del mondo e le infinite possibilità della vita. Per questo leggo e viaggio. Ogni tanto le mie perlustrazioni scatenano la mia immaginazione. E scrivo. Ho pubblicato nel 2011, con la Casa Editrice Absolutely Free, un romanzo di formazione dal titolo "L'estate è finita". Nel dicembre 2016 è stato pubblicato il mio secondo romanzo, "Sotto il cielo di Santiago", con la Casa Editrice Genesis Publishing. Nel 2018 "Prima che sia primavera" con Il Seme Bianco, pubblicato in seconda edizione con il titolo "La terra del lungo inverno" con Emersioni. Ho partecipato a vari progetti di scrittura collettiva, tutti pubblicati nel 2020: "La villa delle ombre", con Stefania Agnello e Maurizio Bono; "Non ho forza per arrendermi", con Letizia Lo Cascio; "A casa: Diario di una pandemia" con Monica Spatola. Potete contattarmi su Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano