L’ETÀ GIOVANE, Recensione di Massimo Arciresi

Massimo Arciresi è critico e giornalista cinematografico, conduttore su Radio Spazio Noi – In Blu, dal 1997, della rubrica settimanale “Uscita di Sicurezza”. Ha collaborato con i quotidiani “Il Mediterraneo” e “L’Ora”, ha diretto il quindicinale sul tempo libero “TrovaPalermo” e attualmente scrive per il mensile “L’Inchiesta”. Appassionato di fumetti e lingue straniere. 

L’età giovane (Le jeune Ahmed, Belgio/Francia, 2019) di Luc Dardenne, Jean-Pierre Dardenne con Idir Ben Addi, Victoria Bluck, Myriem Akheddiou, Claire Bodson, Othmane Moumen, Olivier Bonnaud

Titolo blandamente convertito (timore che l’originale, con il nome proprio del protagonista belga di fede musulmana, dissuada lo spettatore avvertito?), il nuovo film dei premiati autori de Il figlio e Due giorni, una notte possiede l’usuale, cheta dirompenza del loro cinema. Ahmed (Idir Ben Addi, aria fanciullesca e inoffensiva, broncio di proposito inespressivo) è un adolescente come tanti, da poco islamista convinto (a causa dei precetti inculcatigli da un imam fanatico), ora ostile verso una paziente maestra (per lui non degna in quanto donna) che osa impartire l’arabo al di fuori dei versetti del Corano. L’azione violenta che l’indottrinato ragazzino (caso isolato, sottolineano gli eventi, all’interno della famiglia e della civile comunità) intraprende – teoricamente di sua iniziativa – gli causa la reclusione in un centro di rieducazione, dove, apparentemente rinsavito, conosce la quasi coetanea Louise (Victoria Bluck), figura pressoché simbolica che potrebbe scuoterlo. Nella ricerca d’una svolta i Dardenne, che indugiano con rispetto su alcuni riti, non si affidano a rassicuranti conseguenze dell’amore (che anzi enfatizzano gli aspetti egoistici della religione), bensì a un’incombenza più grande, con un’arma (forse) salvifica. La bugia (ricorrente) dell’incipit prelude a un percorso auto-preservante (e implicitamente auto-assolutorio) che è il vero nocciolo della questione: un credo da nascondere è sano?

Per consigli su letture e viaggi potete trovare Il giro del mondo con un libro in mano anche su www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano

Pubblicato da ilgirodelmondoconunlibro

Mi chiamo Rita Massaro. Sono una persona curiosa. Mi piace scoprire gli innumerevoli volti del mondo e le infinite possibilità della vita. Per questo leggo e viaggio. Ogni tanto le mie perlustrazioni scatenano la mia immaginazione. E scrivo. Ho pubblicato nel 2011, con la Casa Editrice Absolutely Free, un romanzo di formazione dal titolo "L'estate è finita". Nel dicembre 2016 è stato pubblicato il mio secondo romanzo, "Sotto il cielo di Santiago", con la Casa Editrice Genesis Publishing. Nel 2018 "Prima che sia primavera" con Il Seme Bianco, pubblicato in seconda edizione con il titolo "La terra del lungo inverno" con Emersioni. Ho partecipato a vari progetti di scrittura collettiva, tutti pubblicati nel 2020: "La villa delle ombre", con Stefania Agnello e Maurizio Bono; "Non ho forza per arrendermi", con Letizia Lo Cascio; "A casa: Diario di una pandemia" con Monica Spatola. Potete contattarmi su Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano