IL LIBRO DELLA GIUNGLA, Recensione di Massimo Arciresi

recensioneMassimo Arciresi è critico e giornalista cinematografico, conduttore su Radio Spazio Noi – In Blu, dal 1997, della rubrica settimanale “Uscita di Sicurezza”. Ha collaborato con i quotidiani “Il Mediterraneo” e “L’Ora”, ha diretto il quindicinale sul tempo libero “TrovaPalermo” e attualmente scrive per il mensile “L’Inchiesta”. Appassionato di fumetti e lingue straniere.

IL LIBRO DELLA GIUNGLA (The Jungle Book, USA, 2016) di Jon Favreau con Neel Sethi e le voci di Bill Murray/Neri Marcorè, Ben Kingsley/Toni Servillo, Idris Elba/Alessandro Rossi, Lupita Nyong’o/Violante Placido, Christopher Walken/Giancarlo Magalli

Sulla carta un’operazione ardita, quella della Disney: ritrasporre a quasi 50 anni dal mitico adattamento animato il noto romanzo di Kipling, praticamente con un solo attore in campo (perfetto il piccolo esordiente Sethi/Mowgli, provvisto di coerenti sbucciature e d’ingegno) circondato da realistici animali in computer graphics (così credibili da impressionare i più piccini nella versione stereoscopica). Se ne è fatto coraggiosamente carico Jon Favreau (regista dei primi due Iron Man) e il risultato è sorprendente. Attenendoci strettamente al film precedente (ha senso, poiché la casa di produzione è la stessa e le figure nell’immaginario collettivo provengono da lì), il percorso di formazione si è inasprito, il protettivo orso Baloo da principio è un opportunista, il sinuoso pitone ipnotizzatore Kaa da cui lo salva (mentre nel cartoon interveniva la pantera Bagheera) è una femmina (doppiata da Scarlett Johansson in originale e da Giovanna Mezzogiorno in italiano) e ha perso ogni valenza comica, facendo peraltro una singola apparizione, gli elefanti e gli avvoltoi sono ridotti al rango di comparse mute; alla famiglia dei lupi, invece, è concesso più spazio (l’autorevole Akela ha la voce americana di Giancarlo Esposito, da noi quella di Luca Biagini). Ma nell’ottica di uno svecchiamento non si riscontra nulla di grave. Appare solo un po’ strana la non sgradevole scelta di mantenere tre delle gloriose canzoni dell’epoca.

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Pubblicato da ilgirodelmondoconunlibro

Mi chiamo Rita Massaro. Sono una persona curiosa. Mi piace scoprire gli innumerevoli volti del mondo e le infinite possibilità della vita. Per questo leggo e viaggio. Ogni tanto le mie perlustrazioni scatenano la mia immaginazione. E scrivo. Ho pubblicato nel 2011, con la Casa Editrice Absolutely Free, un romanzo di formazione dal titolo "L'estate è finita". Nel dicembre 2016 è stato pubblicato il mio secondo romanzo, "Sotto il cielo di Santiago", con la Casa Editrice Genesis Publishing. Nel 2018 "Prima che sia primavera" con Il Seme Bianco, pubblicato in seconda edizione con il titolo "La terra del lungo inverno" con Emersioni. Ho partecipato a vari progetti di scrittura collettiva, tutti pubblicati nel 2020: "La villa delle ombre", con Stefania Agnello e Maurizio Bono; "Non ho forza per arrendermi", con Letizia Lo Cascio; "A casa: Diario di una pandemia" con Monica Spatola. Potete contattarmi su Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano