MAL DI PIETRE, Recensione di Massimo Arciresi

Massimo Arciresi è critico e giornalista cinematografico, conduttore su Radio Spazio Noi – In Blu, dal 1997, della rubrica settimanale “Uscita di Sicurezza”. Ha collaborato con i quotidiani “Il Mediterraneo” e “L’Ora”, ha diretto il quindicinale sul tempo libero “TrovaPalermo” e attualmente scrive per il mensile “L’Inchiesta”. Appassionato di fumetti e lingue straniere.

Mal di pietre (Mal de pierres, Francia, 2016) di Nicole Garcia con Marion Cotillard, Álex Brendemühl, Louis Garrel, Brigitte Roüan, Victoire Du Bois, Victor Quilichini

Alcuni adattamenti letterari sono caratterizzati da cambi d’epoca e ambientazione. Per quanto concerne il film in esame, nel primo caso in fondo non ci si sposta di tanto (dalla II Guerra Mondiale agli anni ’50); nel secondo si passa dalla Sardegna – terra d’origine della scrittrice Milena Agus, che pubblicò il libro omonimo nel 2006 – alla Provenza. Ciò non comporta, in realtà, grandi stravolgimenti, poiché è sempre di vicende umane che si parla. Al centro della scena Gabrielle (Marion Cotillard, che raramente sbaglia un colpo), la cui calcolosi – il titolo si riferisce a questo – conta poco agli occhi della famiglia contadina tradizionalista, che aborrisce gli atteggiamenti lascivi della giovane e la considera pazza. Solo delle nozze imposte la salvano dal manicomio; il prescelto è l’operaio spagnolo José (Álex Brendemühl, ossia The German Doctor), brav’uomo al quale la donna s’abitua. Ma durante un soggiorno in Svizzera, dove è stata mandata per curare i suoi reni, la protagonista conosce il tenente André (Louis Garrel), al quale si sente più affine. C’è una rivelazione che, curiosamente, rimanda a una sequenza viscerale de La vie en rose, biografia che rivelò la Cotillard una decina d’anni fa. Comunque, non è l’unica eleganza registica sfoggiata da Nicole Garcia, formazione d’attrice e già appassionata autrice di opere diversissime come Un week-end su due, Place Vendôme, L’avversario, Quello che gli uomini non dicono.

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Pubblicato da ilgirodelmondoconunlibro

Mi chiamo Rita Massaro. Sono una persona curiosa. Mi piace scoprire gli innumerevoli volti del mondo e le infinite possibilità della vita. Per questo leggo e viaggio. Ogni tanto le mie perlustrazioni scatenano la mia immaginazione. E scrivo. Ho pubblicato nel 2011, con la Casa Editrice Absolutely Free, un romanzo di formazione dal titolo "L'estate è finita". Nel dicembre 2016 è stato pubblicato il mio secondo romanzo, "Sotto il cielo di Santiago", con la Casa Editrice Genesis Publishing. Nel 2018 "Prima che sia primavera" con Il Seme Bianco, pubblicato in seconda edizione con il titolo "La terra del lungo inverno" con Emersioni. Ho partecipato a vari progetti di scrittura collettiva, tutti pubblicati nel 2020: "La villa delle ombre", con Stefania Agnello e Maurizio Bono; "Non ho forza per arrendermi", con Letizia Lo Cascio; "A casa: Diario di una pandemia" con Monica Spatola. Potete contattarmi su Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano