OLD MAN & THE GUN, Recensione di Massimo Arciresi

Massimo Arciresi è critico e giornalista cinematografico, conduttore su Radio Spazio Noi – In Blu, dal 1997, della rubrica settimanale “Uscita di Sicurezza”. Ha collaborato con i quotidiani “Il Mediterraneo” e “L’Ora”, ha diretto il quindicinale sul tempo libero “TrovaPalermo” e attualmente scrive per il mensile “L’Inchiesta”. Appassionato di fumetti e lingue straniere. 

Old Man & the Gun (The Old Man & the Gun, USA, 2018) di David Lowery con Robert Redford, Sissy Spacek, Casey Affleck, Tom Waits, Danny Glover, Tika Sumpter

Forse quest’opera, per levità, risulterà troppo contemplativa a coloro che amano l’azione. È un effetto attentamente ricercato, trattandosi, per scelta, dell’ultima prova davanti alla macchina da presa di Robert Redford, che dopo Il drago invisibile ritrova il regista David Lowery (il quale, analogamente, torna a lavorare per la terza volta con Casey Affleck, qui demotivato poliziotto). L’inevitabile aura di summa d’una carriera gloriosa impone un’atmosfera sospesa, ma non per questo irrealistica. Di più: benché la storia – ispirata a un fatto vero, documentato da un articolo di David Grann da cui discende lo script dello stesso Lowery – dell’attempato rapinatore (ed esperto di evasioni) Forrest Tucker si svolga nel 1981, il film, tra narrazione e tecnica, s’impegna a riprodurre uno stile degno del miglior cinema americano realizzato tra i ’60 e i ’70; come se si stesse constatando una svolta in atto, fra omaggi a ironici western e gangster movies (Butch Cassidy, La stangata) o a serrati thriller (La caccia, apertamente citato) interpretati dal protagonista. Soprattutto, deve emergere il piacere di svolgere la propria attività (di ladro o d’attore) con un garbo riconoscibile da chiunque, a giustificare inganni e crimini. L’inossidabile divo è circondato da un cast all’altezza, dalla dolce coetanea Spacek ai sornioni complici Glover e Waits (e s’intravede perfino Keith Carradine). Pregnante il cameo di Elizabeth Moss.

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Mi chiamo Rita Massaro. Sono una persona curiosa. Mi piace scoprire gli innumerevoli volti del mondo e le infinite possibilità della vita. Per questo leggo e viaggio. Ogni tanto le mie perlustrazioni scatenano la mia immaginazione. E scrivo. Ho pubblicato nel 2011, con la Casa Editrice Absolutely Free, un romanzo di formazione dal titolo "L'estate è finita". Nel dicembre 2016 è stato pubblicato il mio secondo romanzo, "Sotto il cielo di Santiago", con la Casa Editrice Genesis Publishing. Nel 2018 "Prima che sia primavera" con Il Seme Bianco, pubblicato in seconda edizione con il titolo "La terra del lungo inverno" con Emersioni. Ho partecipato a vari progetti di scrittura collettiva, tutti pubblicati nel 2020: "La villa delle ombre", con Stefania Agnello e Maurizio Bono; "Non ho forza per arrendermi", con Letizia Lo Cascio; "A casa: Diario di una pandemia" con Monica Spatola. Potete contattarmi su Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano

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