PARIGI PUÒ ATTENDERE, Recensione di Massimo Arciresi

Massimo Arciresi è critico e giornalista cinematografico, conduttore su Radio Spazio Noi – In Blu, dal 1997, della rubrica settimanale “Uscita di Sicurezza”. Ha collaborato con i quotidiani “Il Mediterraneo” e “L’Ora”, ha diretto il quindicinale sul tempo libero “TrovaPalermo” e attualmente scrive per il mensile “L’Inchiesta”. Appassionato di fumetti e lingue straniere.

Parigi può attendere (Paris Can Wait, USA/Giappone, 2016) di Eleanor Coppola con Diane Lane, Arnaud Viard, Alec Baldwin, Elise Tielrooy, Cédric Monnet, Élodie Navarre

Anne, assillata da un fastidioso fischio all’orecchio (rivelatore di ben altra, dolcemente sopita insoddisfazione esistenziale), è sposata da tempo con Michael, indaffaratissimo produttore cinematografico che la guarda a malapena e non la ascolta affatto. Chiamato dagli affari in Ungheria mentre è in Costa Azzurra, affida all’ultimo istante la malandata, paziente consorte a un socio, il gaudente Jacques, diretto in macchina – non proprio un ultimo modello – a Parigi, che doveva essere la tappa successiva. Lungo il tragitto on the road parecchie soste impreviste, anzitutto per via del flemmatico autista, che ama cibo e buon vino (e le donne…). Si tratta del classico percorso catartico, che lascia dietro di sé considerazioni importanti e qualche gravoso dolore, alla volta di una meta (biforcata?) di certo più arridente del tragitto. Succede davvero poco nell’esordio nella finzione dell’ottantenne Eleanor Coppola, moglie di Francis Ford e madre di Sofia, ma la gentilezza del tocco riesce a dribblare la banalità e a fare la differenza, unitamente a uno sguardo non per forza “turistico” (il rischio peggiore!). Ristoranti, panorami, Lione con il suo museo dedicato ai Lumière sono un accessorio non invadente della narrazione, così come il gioco seduttivo e l’invisibile contesa tra il coniuge Baldwin e l’accompagnatore Viard. Il (piccolo) film è lei, la magica Lane, ormai smarcatasi dal ricordo di Sotto il sole della Toscana.

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Pubblicato da ilgirodelmondoconunlibro

Mi chiamo Rita Massaro. Sono una persona curiosa. Mi piace scoprire gli innumerevoli volti del mondo e le infinite possibilità della vita. Per questo leggo e viaggio. Ogni tanto le mie perlustrazioni scatenano la mia immaginazione. E scrivo. Ho pubblicato nel 2011, con la Casa Editrice Absolutely Free, un romanzo di formazione dal titolo "L'estate è finita". Nel dicembre 2016 è stato pubblicato il mio secondo romanzo, "Sotto il cielo di Santiago", con la Casa Editrice Genesis Publishing. Nel 2018 "Prima che sia primavera" con Il Seme Bianco, pubblicato in seconda edizione con il titolo "La terra del lungo inverno" con Emersioni. Ho partecipato a vari progetti di scrittura collettiva, tutti pubblicati nel 2020: "La villa delle ombre", con Stefania Agnello e Maurizio Bono; "Non ho forza per arrendermi", con Letizia Lo Cascio; "A casa: Diario di una pandemia" con Monica Spatola. Potete contattarmi su Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano