THE END OF THE TOUR-UN VIAGGIO CON DAVID FOSTER WALLACE, Recensione di Massimo Arciresi

RECENSIONEMassimo Arciresi è critico e giornalista cinematografico, conduttore su Radio Spazio Noi – In Blu, dal 1997, della rubrica settimanale “Uscita di Sicurezza”. Ha collaborato con i quotidiani “Il Mediterraneo” e “L’Ora”, ha diretto il quindicinale sul tempo libero “TrovaPalermo” e attualmente scrive per il mensile “L’Inchiesta”. Appassionato di fumetti e lingue straniere.

THE END OF THE TOUR-UN VIAGGIO CON DAVID FOSTER WALLACE (The End of the Tour, USA, 2015) di James Ponsoldt con Jesse Eisenberg, Jason Segel, Anna Chlumsky, Mamie Gummer, Mickey Sumner, Joan Cusack

Lo spunto, in fondo, non è male: raccontare il tormentato scrittore David Foster Wallace (morto suicida, ci ricorda l’incipit, nel 2008 a 46 anni) basandosi sul viaggio promozionale (nel 1996 doveva presentare il suo corposo romanzo Infinite Jest) che fece a fianco del quasi coetaneo David Lipsky, neo-giornalista della rivista Rolling Stone che volle a tutti i costi intervistarlo (benché la testata tratti di musica). In verità, avendo letto con scetticismo il suo libro ed essendone stato inaspettatamente conquistato, Lipsky, con più di un pizzico di invidia, desiderava avvicinare il giovane genio, osservarlo, carpirgli qualche segreto per le sue embrionali aspirazioni di letterato. Da un lato, ci dice il film, i due trovano presto una sintonia, dettata da sensibilità simili, dall’altro si respingono, provano una sorta di diffidenza, sgomitano per ottenere il primato di “maschio alfa”. Lo script si fonda sulle vere registrazioni su nastro effettuate dal cronista, perciò si parla molto, e questo, in barba a qualsiasi correttezza filologica, rischia di essere un limite. Eisenberg, altrove interprete calibrato, rende l’intervistatore troppo condiscendente, se non incline alla ruffianeria; meglio l’intervistato Segel (di solito reperibile in commedie facilotte), che tenta di comprendere a fondo le consapevoli contraddizioni di Wallace (tanto incline all’arte quanto al junk food), travolto e confuso dal successo ma bravo ad analizzare. Le due amiche che escono con loro sono le figlie di Meryl Streep (Gummer) e Sting (Sumner).

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Pubblicato da ilgirodelmondoconunlibro

Mi chiamo Rita Massaro. Sono una persona curiosa. Mi piace scoprire gli innumerevoli volti del mondo e le infinite possibilità della vita. Per questo leggo e viaggio. Ogni tanto le mie perlustrazioni scatenano la mia immaginazione. E scrivo. Ho pubblicato nel 2011, con la Casa Editrice Absolutely Free, un romanzo di formazione dal titolo "L'estate è finita". Nel dicembre 2016 è stato pubblicato il mio secondo romanzo, "Sotto il cielo di Santiago", con la Casa Editrice Genesis Publishing. Nel 2018 "Prima che sia primavera" con Il Seme Bianco, pubblicato in seconda edizione con il titolo "La terra del lungo inverno" con Emersioni. Ho partecipato a vari progetti di scrittura collettiva, tutti pubblicati nel 2020: "La villa delle ombre", con Stefania Agnello e Maurizio Bono; "Non ho forza per arrendermi", con Letizia Lo Cascio; "A casa: Diario di una pandemia" con Monica Spatola. Potete contattarmi su Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano