THE HABIT OF BEAUTY, Recensione di Massimo Arciresi

Massimo Arciresi è critico e giornalista cinematografico, conduttore su Radio Spazio Noi – In Blu, dal 1997, della rubrica settimanale “Uscita di Sicurezza”. Ha collaborato con i quotidiani “Il Mediterraneo” e “L’Ora”, ha diretto il quindicinale sul tempo libero “TrovaPalermo” e attualmente scrive per il mensile “L’Inchiesta”. Appassionato di fumetti e lingue straniere.

The Habit of Beauty (id., GB/Italia, 2017) di Mirko Pincelli con Vincenzo Amato, Francesca Neri, Nico Mirallegro, Noel Clarke, Kierston Wareing, Nick Moran

Talvolta un film aiuta il suo autore ad affrontare dei conflitti irrisolti. È probabilmente il caso di Mirko Pincelli, che ha sceneggiato il suo esordio nel cinema di finzione – una coproduzione anglo-italiana – con il sodale Enrico Tessarin, e si sente, nel bene e nel male. La passione e l’urgenza di raccontare e rielaborare, però, cedono il passo a un’aleggiante maniera. D’altro canto, se i protagonisti, due coniugi allontanatisi l’uno dall’altra dopo la tragica morte del figlio, appaiono spenti, non sarebbe necessario che l’impianto filmico seguisse le medesime sorti, però è un effetto collaterale (e ovviamente indesiderato) che affiora. Nel plot la gallerista Elena (una corrucciata Francesca Neri) e il professionale fotografo Ernesto (Vincenzo Amato, forse eccessivamente sottotono), minato da una spietata malattia, si riavvicinano, senza troppa convinzione, per allestire un’esposizione di quest’ultimo, che chiama a collaborare il difficile giovanotto Ian (Nico Mirallegro, un po’ convenzionale) dopo averlo conosciuto durante un corso tenuto in un carcere. Arricchito da interpreti secondari d’esperienza (i genitori di Ian sono Kierston Wareing e Nick Moran, il nuovo compagno di Elena è Noel Clarke) e dalle incidenti partecipazioni di Elena Cotta e Luca Lionello, l’incerto lungometraggio non manca di qualche suggestione. Soprattutto c’è un finale stratificato che “pretende” di essere splendido, ma è solo bello.

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Pubblicato da ilgirodelmondoconunlibro

Mi chiamo Rita Massaro. Sono una persona curiosa. Mi piace scoprire gli innumerevoli volti del mondo e le infinite possibilità della vita. Per questo leggo e viaggio. Ogni tanto le mie perlustrazioni scatenano la mia immaginazione. E scrivo. Ho pubblicato nel 2011, con la Casa Editrice Absolutely Free, un romanzo di formazione dal titolo "L'estate è finita". Nel dicembre 2016 è stato pubblicato il mio secondo romanzo, "Sotto il cielo di Santiago", con la Casa Editrice Genesis Publishing. Nel 2018 "Prima che sia primavera" con Il Seme Bianco, pubblicato in seconda edizione con il titolo "La terra del lungo inverno" con Emersioni. Ho partecipato a vari progetti di scrittura collettiva, tutti pubblicati nel 2020: "La villa delle ombre", con Stefania Agnello e Maurizio Bono; "Non ho forza per arrendermi", con Letizia Lo Cascio; "A casa: Diario di una pandemia" con Monica Spatola. Potete contattarmi su Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano