TUTTO PUO’ ACCADERE A BROADWAY, Recensione di Massimo Arciresi

Recensione 1Massimo Arciresi è critico e giornalista cinematografico, conduttore su Radio Spazio Noi – In Blu, dal 1997, della rubrica settimanale “Uscita di Sicurezza”. Ha collaborato con i quotidiani “Il Mediterraneo” e “L’Ora”, ha diretto il quindicinale sul tempo libero “TrovaPalermo” e attualmente scrive per il mensile “L’Inchiesta”. Appassionato di fumetti e lingue straniere.

TUTTO PUO’ ACCADERE A BROADWAY (She’s Funny ThatWay, USA/Germania, 2014) di Peter Bogdanovich con Owen Wilson, Imogen Poots, Jennifer Aniston, Rhys Ifans, Kathryn Hahn, Will Forte

Arduo sintetizzare le ragioni per rallegrarsi del ritorno in salute artistica di un maestro discontinuo come Peter Bogdanovich, uno che – personalità debordante a parte – ha dato un apporto fondamentale alla risalita controcorrente del cinema americano a partire dagli anni ’70, con gemme come L’ultimo spettacolo (e il suo meno incisivo seguito), Ma papà ti manda sola?, Paper Moon, Saint Jack e Dietro la maschera, ma che è stato pure in grado di sparire dal grande schermo per lunghi, infruttuosi periodi. La costante attenzione per gli interpreti e il suo smisurato amore per gli elementi fondativi del cinema (con Lubitsch eletto al rango di nume tutelare) riemergono e irrorano questa impertinente commedia a incastro, in cui un regista teatrale (Wilson) si ritrova a scritturare a furor di popolo proprio la giovane escort (Poots) con la quale si era intrattenuto la notte precedente, per giunta – in un interscambio tra realtà e finzione più arguto e meno scontato di quanto appaia – nel ruolo di una prostituta. La moglie attrice e l’egocentrico protagonista della pièce, insieme all’analista della neo-assunta (una strepitosa Aniston) e al suo compagno, a un giudice, a un detective e a molti altri, contribuiscono a infittire la trama, in una girandola di paradossali coincidenze, fortemente allusive – le frecciate sono indirizzate all’ipocrisia dei costumi e alla società dello spettacolo – prima che spassose o imprevedibili.

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Pubblicato da ilgirodelmondoconunlibro

Mi chiamo Rita Massaro. Sono una persona curiosa. Mi piace scoprire gli innumerevoli volti del mondo e le infinite possibilità della vita. Per questo leggo e viaggio. Ogni tanto le mie perlustrazioni scatenano la mia immaginazione. E scrivo. Ho pubblicato nel 2011, con la Casa Editrice Absolutely Free, un romanzo di formazione dal titolo "L'estate è finita". Nel dicembre 2016 è stato pubblicato il mio secondo romanzo, "Sotto il cielo di Santiago", con la Casa Editrice Genesis Publishing. Nel 2018 "Prima che sia primavera" con Il Seme Bianco, pubblicato in seconda edizione con il titolo "La terra del lungo inverno" con Emersioni. Ho partecipato a vari progetti di scrittura collettiva, tutti pubblicati nel 2020: "La villa delle ombre", con Stefania Agnello e Maurizio Bono; "Non ho forza per arrendermi", con Letizia Lo Cascio; "A casa: Diario di una pandemia" con Monica Spatola. Potete contattarmi su Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano