UN AMORE SOPRA LE RIGHE, Recensione di Massimo Arciresi

Massimo Arciresi è critico e giornalista cinematografico, conduttore su Radio Spazio Noi – In Blu, dal 1997, della rubrica settimanale “Uscita di Sicurezza”. Ha collaborato con i quotidiani “Il Mediterraneo” e “L’Ora”, ha diretto il quindicinale sul tempo libero “TrovaPalermo” e attualmente scrive per il mensile “L’Inchiesta”. Appassionato di fumetti e lingue straniere.

Un amore sopra le righe (Monsieur & Madame Adelman, Francia/Belgio, 2017) di Nicolas Bedos con Doria Tillier, Nicolas Bedos, Antoine Gouy, Denis Podalydès, Pierre Arditi, Christiane Millet

Ogni storia è menzogna, frutto d’invenzione, bene che vada (se ancorata alla realtà) di manipolazione. È un concetto che gli sceneggiatori/protagonisti sentimentalmente legati pure nella realtà Doria Tillier (bravissima e con il nome storpiato dai credits italiani) e Nicolas Bedos (anche regista) stabiliscono da subito. Anzi, non si sa mai nemmeno chi è il vero autore di una trama (altro argomento affrontato lungo il film e doppiamente sublimato da un finale che calca un po’ a sproposito sul mystery). Nel clima “rivoluzionario” del 1971 le esagerate aspirazioni letterarie dell’impetuoso Victor si scontrano con l’amore immediato dell’appartata eppur determinata Sarah, appetibili origini ebraiche (il giovanotto s’approprierà del suo cognome) e competenze linguistiche superiori. Tra successi e crisi, gelosie rimpallate e un paio di figli – il tardo Arthur (assente ingiustificato in molti passaggi), perno di un argomento serio e temuto dal cinema (l’anaffettività genitoriale), e Chloé, nata in circostanze più “salde” –, tra un ego minato dalla calvizie e delle nozze di riserva (con un ulteriore risvolto superficiale), una relazione che attraversa decenni d’arte e politica fermandosi al 2016, quando uno zelante giornalista (Antoine Gouy) cerca di raccogliere elementi per una biografia (in effetti, è a un flashback che assistiamo). Omaggi (ad Allen ma non solo), sgradevolezze “preziose”, un’ambizione sostanzialmente sana.

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Pubblicato da ilgirodelmondoconunlibro

Mi chiamo Rita Massaro. Sono una persona curiosa. Mi piace scoprire gli innumerevoli volti del mondo e le infinite possibilità della vita. Per questo leggo e viaggio. Ogni tanto le mie perlustrazioni scatenano la mia immaginazione. E scrivo. Ho pubblicato nel 2011, con la Casa Editrice Absolutely Free, un romanzo di formazione dal titolo "L'estate è finita". Nel dicembre 2016 è stato pubblicato il mio secondo romanzo, "Sotto il cielo di Santiago", con la Casa Editrice Genesis Publishing. Nel 2018 "Prima che sia primavera" con Il Seme Bianco, pubblicato in seconda edizione con il titolo "La terra del lungo inverno" con Emersioni. Ho partecipato a vari progetti di scrittura collettiva, tutti pubblicati nel 2020: "La villa delle ombre", con Stefania Agnello e Maurizio Bono; "Non ho forza per arrendermi", con Letizia Lo Cascio; "A casa: Diario di una pandemia" con Monica Spatola. Potete contattarmi su Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano