Massimo Arciresi è critico e giornalista cinematografico, conduttore su Radio Spazio Noi – In Blu, dal 1997, della rubrica settimanale “Uscita di Sicurezza”. Ha collaborato con i quotidiani “Il Mediterraneo” e “L’Ora”, ha diretto il quindicinale sul tempo libero “TrovaPalermo” e attualmente scrive per il mensile “L’Inchiesta”. Appassionato di fumetti e lingue straniere.
Un uomo tranquillo (Cold Pursuit, USA/Norvegia/Canada/GB/Francia, 2019) di Hans Petter Moland con Liam Neeson, Laura Dern, Tom Bateman, Emmy Rossum, William Forsythe, Julia Jones
D’accordo, all’inizio potrebbe sembrare un revenge movie in stile Neeson (che a tale sottogenere deve le fortune della seconda parte della sua carriera), tuttavia si tratta di un fedele remake. Non del classico “irlandese” con John Wayne (appropriarsi di certi titoli dovrebbe essere proibito…), bensì di un precedente lavoro del norvegese Moland, In ordine di sparizione (con Stellan Skarsgård), del 2014, del quale riproduce i toni grotteschi, limitandosi a spostare l’azione dalla Scandinavia al Colorado. Il pacifico Nels è un cittadino modello, distintosi alla guida del suo spazzaneve. Quando il cadavere di suo figlio viene rinvenuto, egli rifiuta l’idea che il ragazzo si drogasse, scoprendo presto che è stato ucciso con un’overdose da una banda di trafficanti che nemmeno ce l’aveva con lui. Risale al boss (Tom Bateman) tramite i pesci piccoli, eliminati a uno a uno… Humour nero, azioni consapevolmente sopra le righe, trovate divertenti – soprattutto se non si conosce l’originale, apertamente citato (è trasmesso dalla tv del motel) – e tanti comprimari impegnati in dialoghi tarantiniani più o meno filosofeggianti (però lo spassoso ragionamento sul welfare è sparito). Gli sfondi imbiancati sono valorizzati dalla presenza di Laura Dern (Grace, affranta moglie del protagonista), Emmy Rossum (poliziotta apparentemente inoffensiva che rimanda a Fargo) e dagli avversari nativi americani capeggiati da Tom Jackson (è Toro Bianco).
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