ALPS, Recensione di Massimo Arciresi

recensione-1Massimo Arciresi è critico e giornalista cinematografico, conduttore su Radio Spazio Noi – In Blu, dal 1997, della rubrica settimanale “Uscita di Sicurezza”. Ha collaborato con i quotidiani “Il Mediterraneo” e “L’Ora”, ha diretto il quindicinale sul tempo libero “TrovaPalermo” e attualmente scrive per il mensile “L’Inchiesta”. Appassionato di fumetti e lingue straniere.

Alps (Alpeis, Grecia/Francia/Canada/USA, 2011) di Yorgos Lanthimos con Aggeliki Papoulia, Ariane Labed, Johnny Vekris, Aris Servetalis, Stavros Psyllakis, Erifili Stefanidou

Strano lavoro integrativo quello che hanno scelto – anzi inventato – un autoritario pilota di ambulanze e un’infermiera, coadiuvati da un allenatore e dalla giovane ginnasta che sta seguendo (evidentemente l’ultima arrivata): sostituirsi ai congiunti o agli amici defunti di chi li assume, acquisendone aspetto e abitudini, per lenire il lutto e il vuoto che costoro hanno lasciato. Una sorta di utopia che richiede una preparazione meticolosa, degna degli attori, e che nasce da una delle considerazioni più assurde mai ascoltate: non sarebbe bello spostare le Alpi (dei cui monti i protagonisti fanno dei nomi in codice) in altre parti del mondo? Idea tutta da dimostrare, oltre che programmaticamente impossibile, come dimostrano i fatti. Lo spettatore assiste così a un gioco lugubre ai confini con la morbosità, che sembra, progressivamente, soddisfare più un bisogno dei sostituti (di immedesimazione, di perdita) che dei committenti. Il regista Lanthimos, autore dell’asperrimo The Lobster e alfiere di un cinema greco sempre più votato a illustrare gli abissi della nostra società, gode della distribuzione tardiva (sebbene accennata) di questa sua datata e tagliente pellicola, imperdibile per coloro che pretendono ancora che il cinema scuota, disorienti, scombussoli e, all’occorrenza, disturbi. La danzante e flessibile Ariane Labed è già proiettata verso una carriera internazionale (è nel cast del giocattolone Assassin’s Creed).

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Pubblicato da ilgirodelmondoconunlibro

Mi chiamo Rita Massaro. Sono una persona curiosa. Mi piace scoprire gli innumerevoli volti del mondo e le infinite possibilità della vita. Per questo leggo e viaggio. Ogni tanto le mie perlustrazioni scatenano la mia immaginazione. E scrivo. Ho pubblicato nel 2011, con la Casa Editrice Absolutely Free, un romanzo di formazione dal titolo "L'estate è finita". Nel dicembre 2016 è stato pubblicato il mio secondo romanzo, "Sotto il cielo di Santiago", con la Casa Editrice Genesis Publishing. Nel 2018 "Prima che sia primavera" con Il Seme Bianco, pubblicato in seconda edizione con il titolo "La terra del lungo inverno" con Emersioni. Ho partecipato a vari progetti di scrittura collettiva, tutti pubblicati nel 2020: "La villa delle ombre", con Stefania Agnello e Maurizio Bono; "Non ho forza per arrendermi", con Letizia Lo Cascio; "A casa: Diario di una pandemia" con Monica Spatola. Potete contattarmi su Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano