ARRIVEDERCI PROFESSORE, Recensione di Massimo Arciresi

Massimo Arciresi è critico e giornalista cinematografico, conduttore su Radio Spazio Noi – In Blu, dal 1997, della rubrica settimanale “Uscita di Sicurezza”. Ha collaborato con i quotidiani “Il Mediterraneo” e “L’Ora”, ha diretto il quindicinale sul tempo libero “TrovaPalermo” e attualmente scrive per il mensile “L’Inchiesta”. Appassionato di fumetti e lingue straniere. 

Arrivederci professore (The Professor, USA, 2018) di Wayne Roberts con Johnny Depp, Rosemarie DeWitt, Danny Huston, Zoey Deutch, Ron Livingston, Odessa Young

Il regista e sceneggiatore Wayne Roberts ha all’attivo un solo titolo da noi inedito, Katie Says Goodbye (2016). A tambur battente ha realizzato questa dramedy dal cast altisonante, che però accusa vari squilibri e l’indecisione sulla direzione da prendere (in ciò il finale calza a pennello). Richard (Depp, sfumato eppur debordante), docente di letteratura in un college, scopre che non gli resta molto da vivere. Superato lo shock, sfrutta il tempo a disposizione all’insegna della più assoluta franchezza, impartendo scomposte lezioni – per pochi eletti – senza curarsi dei protocolli, affontando a muso duro la moglie Veronica (DeWitt), artista pretenziosa, e il di lei amante Henry (Ron Livingston), fatuo rettore, cercando di avvicinarsi alla sfuggente figlia Olivia (Young), alla quale sostituisce parzialmente la sensibile allieva Claire (Deutch), accostandosi a vizi “lenitivi” (erba e alcool, soprattutto). Alla vivida suddivisione in capitoli, che scandisce le tappe di un deperimento inevitabile, non corrisponde una corretta progessione drammatica, con digressioni che vanno  dall’avvicinamento a un altro discepolo, Danny (Devon Terrell), all’incerta funzione del cane di casa: A quel punto ci si è già accorti della somiglianza con tanti altri film a sfondo scolastico o incentrati su mali incurabili, e del fatto che la partecipe prova di Huston (l’addolorato collega Peter) è sprecata. Il pubblico, comunque, sta apprezzando.

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Pubblicato da ilgirodelmondoconunlibro

Mi chiamo Rita Massaro. Sono una persona curiosa. Mi piace scoprire gli innumerevoli volti del mondo e le infinite possibilità della vita. Per questo leggo e viaggio. Ogni tanto le mie perlustrazioni scatenano la mia immaginazione. E scrivo. Ho pubblicato nel 2011, con la Casa Editrice Absolutely Free, un romanzo di formazione dal titolo "L'estate è finita". Nel dicembre 2016 è stato pubblicato il mio secondo romanzo, "Sotto il cielo di Santiago", con la Casa Editrice Genesis Publishing. Nel 2018 "Prima che sia primavera" con Il Seme Bianco, pubblicato in seconda edizione con il titolo "La terra del lungo inverno" con Emersioni. Ho partecipato a vari progetti di scrittura collettiva, tutti pubblicati nel 2020: "La villa delle ombre", con Stefania Agnello e Maurizio Bono; "Non ho forza per arrendermi", con Letizia Lo Cascio; "A casa: Diario di una pandemia" con Monica Spatola. Potete contattarmi su Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano