BY THE SEA (id., USA, 2015) di Angelina Jolie Pitt con Brad Pitt, Angelina Jolie Pitt, Mélanie Laurent, Melvil Poupaud, Niels Arestrup, Richard Bohringer
Giunta alla terza regia (dopo Nella terra del sangue e del miele e Unbroken), la Jolie stavolta recita pure, sommando al suo il cognome del marito (nota da gossip: considerate le esperienze di Joanne Whalley-Kilmer, Courteney Cox Arquette e Robin Wright Penn, porta bene?). Dal canto suo Pitt – che conobbe la futura consorte sul finora unico set calcato con lei, quello di Mr. & Mrs. Smith – nella sua lunga carriera non era stato ancora guidato da una signora. Dato poco significativo, poiché la crisi di idee non conosce generi: l’autrice prepara una splendida cornice, una cittadina costiera della Francia degli anni ’70, ma non riesce a inserirvi un degno quadro, perlopiù indugiando o riciclando concetti psico-cinematografici, su tutti il voyeurismo. Così i protagonisti, uno scrittore che cerca ispirazione nella bottiglia e un’ex-ballerina chiusa in se stessa coniugati da 14 anni, s’infilano a tempo indeterminato (i soldi non sono evidentemente un problema) nella loro camera d’albergo e dischiudono pian piano i motivi dei loro malesseri di coppia, ritrovando interesse per la vita grazie a un buco nel muro – chissà come insonorizzato e notato soltanto da loro – che permette di spiare gli sposini (in teoria più giovani) della stanza accanto. Con l’aggiunta dei trascorsi del disilluso barista (un grande Arestrup), tre stagioni dell’amore a confronto, con un piccolo fossato (simboleggiato nell’ultima sequenza) da superare.
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