CYRANO MON AMOUR, Recensione di Massimo Arciresi

Massimo Arciresi è critico e giornalista cinematografico, conduttore su Radio Spazio Noi – In Blu, dal 1997, della rubrica settimanale “Uscita di Sicurezza”. Ha collaborato con i quotidiani “Il Mediterraneo” e “L’Ora”, ha diretto il quindicinale sul tempo libero “TrovaPalermo” e attualmente scrive per il mensile “L’Inchiesta”. Appassionato di fumetti e lingue straniere. 

Cyrano mon amour (Edmond, Francia/Belgio, 2018) di Alexis Michalik con Thomas Solivérès, Olivier Gourmet, Lucie Boujenah, Mathilde Seigner, Tom Leeb, Alice de Lencquesaing

Sorvoliamo sulla mania distributiva di ribattezzare i film, per giunta con altri titoli stranieri (e qui, a rigore, mancherebbe pure una virgola). Edmond del debuttante Alexis Michalik, prolifico attore che riserva per sé l’importante ruolo di Feydeau, narra e romanza le traversie del giovane Rostand (l’azzeccato Thomas Solivérès) durante la gestazione della sua immortale – date un’occhiata ai titoli di coda che ne omaggiano i calorosi interpreti succedutisi nei decenni… – pièce da cinque atti in versi Cyrano de Bergerac, basata su gesta e amori d’un vero poeta-spadaccino. La trama (come e più che in Shakespeare in Love) è generata/duplicata dalle vicende personali dell’autore – sposato con la fiduciosa Rosemonde (Alice de Lencquesaing) ma invaghito e soprattutto ispirato dalla costumista Jeanne (Lucie Boujenah, nipote di Michel) – che a loro volta si confondono con la rappresentazione finale (la prima si tenne nel teatro parigino Porte Saint-Martin il 27 dicembre 1897, due anni dopo l’esordio ufficiale del – citato – cinema), all’occorrenza priva di quinte, sorretta dal “divo” Coquelin (Olivier Gourmet). Un cast numeroso, comprendente Mathilde Seigner (la nota e intrattabile Legault), Simon Abkarian e Marc Andréoni (i fratelli Floury, furfanteschi finanziatori dello spettacolo), contribuisce a sviluppare l’idea che un’opera d’ingegno sia frutto di lavoro collettivo. Chi ama già il testo potrebbe apprezzare enormemente.

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Pubblicato da ilgirodelmondoconunlibro

Mi chiamo Rita Massaro. Sono una persona curiosa. Mi piace scoprire gli innumerevoli volti del mondo e le infinite possibilità della vita. Per questo leggo e viaggio. Ogni tanto le mie perlustrazioni scatenano la mia immaginazione. E scrivo. Ho pubblicato nel 2011, con la Casa Editrice Absolutely Free, un romanzo di formazione dal titolo "L'estate è finita". Nel dicembre 2016 è stato pubblicato il mio secondo romanzo, "Sotto il cielo di Santiago", con la Casa Editrice Genesis Publishing. Nel 2018 "Prima che sia primavera" con Il Seme Bianco, pubblicato in seconda edizione con il titolo "La terra del lungo inverno" con Emersioni. Ho partecipato a vari progetti di scrittura collettiva, tutti pubblicati nel 2020: "La villa delle ombre", con Stefania Agnello e Maurizio Bono; "Non ho forza per arrendermi", con Letizia Lo Cascio; "A casa: Diario di una pandemia" con Monica Spatola. Potete contattarmi su Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano