Oggi vi consiglio il libro di Ettore Zanca “E vissero tutti feriti e contenti”, con la bella prefazione di Enrico Ruggeri.
Un padre e un figlio, mano nella mano, vengono invitati a entrare in un circo, nel cui percorso si snodano dodici racconti, i cui protagonisti si esibiscono in mirabolanti peripezie. Ci sono le belve, i mostri, il domatore, gli acrobati, i giocolieri, i burattini, l’immancabile clown. Tutto come da copione. Solo che il copione è la vita e gli attori, i protagonisti dello show, sono persone come noi, continuamente in lotta con il mondo e con se stessi per non soccombere alle fiere di una società che sembra andare in pezzi sotto i nostri occhi.
C’è dell’amarezza in queste storie di Ettore Zanca, ma mai rassegnazione. Ogni storia è un microcosmo di emozioni. L’autore, narrando la vita di gente comune, che si può incontrare per strada, al bar, alla fermata del bus, ci racconta della forza che si nasconde nelle fragilità di ognuno di noi, della grandezza e della miseria dell’animo umano. C’è tanta tenerezza nei confronti della variegata umanità di cui si racconta, e, poi, l’arma vincente… l’ironia, quella rara capacità di saper ridere di noi stessi e delle nostre debolezze che alleggerisce il peso della quotidianità.
Non c’è sempre il lieto fine nelle storie della vita, eppure il vivere con il sorriso sulle labbra è un imperativo. Perché la vita, nonostante tutto, è un dono e il sorriso ci aiuta a rivelarne la magia, anche nei momenti più tristi.
«Purtroppo che le piaccia o no, lei deve vivere come un albero che ha il dovere di andare avanti perché i rami mettano fiori. Perché questo mondo ci ha affidato un compito. Ed è vivere. Vivere finché si può. Feriti e contenti».
Titolo: E vissero tutti feriti e contenti
Autore: Ettore Zanca
Editore: Ianieri Edizioni
Data pubblicazione: 2017
Pagine: 128
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