LA RAGAZZA DEI TULIPANI, Recensione di Massimo Arciresi

Massimo Arciresi è critico e giornalista cinematografico, conduttore su Radio Spazio Noi – In Blu, dal 1997, della rubrica settimanale “Uscita di Sicurezza”. Ha collaborato con i quotidiani “Il Mediterraneo” e “L’Ora”, ha diretto il quindicinale sul tempo libero “TrovaPalermo” e attualmente scrive per il mensile “L’Inchiesta”. Appassionato di fumetti e lingue straniere.

La ragazza dei tulipani (Tulip Fever, GB/USA, 2017) di Justin Chadwick con Alicia Vikander, Dane DeHaan, Christoph Waltz, Holliday Grainger, Judi Dench, Jack O’Connell 

Dal romanzo ambientato ad Amsterdam nel XVII secolo di Deborah Moggach (che appare fugacemente) discende questo film da lei sceneggiato addirittura insieme a Tom Stoppard, passato attraverso varie traversie produttive (le riprese risalgono al 2014, si sono succeduti montaggi e rinvii). La protagonista (Vikander, avvezza ai ruoli in costume) è un’orfana data in sposa a un ricco e non più giovane mercante (Waltz), il quale, in attesa di un erede (il cui ritardo rischia di compromettere il matrimonio), commissiona un ritratto coniugale a uno spiantato pittore (DeHaan). Tra la precaria consorte e l’artista inevitabilmente inizia una relazione pericolosa, mentre la domestica (Grainger, a sua volta attrice “di un’altra epoca”) si scopre incinta del pescivendolo (O’Connell)… Interpretato anche – fra i molti – da Judi Dench (badessa con spiccato senso degli affari), Zach Galifianakis (assistente ubriacone), Tom Hollander (medico profittatore) e Cara Delevingne (prostituta dalla mano lesta), l’intrigante – almeno nelle intenzioni del non entusiasmante regista Chadwick (L’altra donna del re, Mandela – La lunga strada verso la libertà, inedito da noi) – dramma secentesco porta alla luce il lucroso commercio di tulipani (e dei loro semi) che connotava luogo e periodo. Illustrare i frenetici acquisti come trattative di borsa è un’intuizione tanto felice quanto incontrollata (si parla perfino di “bolle”…). Da vedere senza pretese.

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Pubblicato da ilgirodelmondoconunlibro

Mi chiamo Rita Massaro. Sono una persona curiosa. Mi piace scoprire gli innumerevoli volti del mondo e le infinite possibilità della vita. Per questo leggo e viaggio. Ogni tanto le mie perlustrazioni scatenano la mia immaginazione. E scrivo. Ho pubblicato nel 2011, con la Casa Editrice Absolutely Free, un romanzo di formazione dal titolo "L'estate è finita". Nel dicembre 2016 è stato pubblicato il mio secondo romanzo, "Sotto il cielo di Santiago", con la Casa Editrice Genesis Publishing. Nel 2018 "Prima che sia primavera" con Il Seme Bianco, pubblicato in seconda edizione con il titolo "La terra del lungo inverno" con Emersioni. Ho partecipato a vari progetti di scrittura collettiva, tutti pubblicati nel 2020: "La villa delle ombre", con Stefania Agnello e Maurizio Bono; "Non ho forza per arrendermi", con Letizia Lo Cascio; "A casa: Diario di una pandemia" con Monica Spatola. Potete contattarmi su Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano