RITRATTO DI FAMIGLIA CON TEMPESTA, Recensione di Massimo Arciresi

Massimo Arciresi è critico e giornalista cinematografico, conduttore su Radio Spazio Noi – In Blu, dal 1997, della rubrica settimanale “Uscita di Sicurezza”. Ha collaborato con i quotidiani “Il Mediterraneo” e “L’Ora”, ha diretto il quindicinale sul tempo libero “TrovaPalermo” e attualmente scrive per il mensile “L’Inchiesta”. Appassionato di fumetti e lingue straniere.

Ritratto di famiglia con tempesta (Umi yori mo mada fukaku, Giappone, 2016) di Hirokazu Kore-eda con Hiroshi Abe, Yôko Maki, Kirin Kiki, Taiyô Yoshizawa, Lily Frankie, Satomi Kobayashi

Benché questa sfumata opera del maestro Kore-eda, già autore di film delicati sulla famiglia come Father and Son e Little Sister, sia passata dagli schermi italiani qualche settimana fa, val la pena di soffermarcisi. Lo sguardo dell’autore è costantemente gentile ma mai ingenuo, dato che il tratteggio dei suoi personaggi (il cineasta firma pure la sceneggiatura) è attento e sfaccettato, per quanto le loro azioni ci possano sembrare insignificanti. Ryôta (il poliedrico Hiroshi Abe, attivissimo divo nipponico che meriterebbe un po’ di fama internazionale), separato dalla moglie Kyôko (Yôko Maki, che brilla di una bellezza priva di artifizi) e con una madre anziana e paziente (Kirin Kiki, già protagonista de Le ricette della signora Toku di Naomi Kawase), sbarca il lunario come detective privato (simpatici gli scambi con il collega interpretato da Sôsuke Ikematsu e con il capo, che ha il volto buffo di Lily Frankie). Ama il gioco d’azzardo; aspirava a diventare uno scrittore, ma inedia, insicurezza e sostanziale immaturità – mostrateci attraverso piccoli episodi quotidiani – lo frenano, nonostante i buoni riscontri ottenuti da un primo romanzo. La notte che trascorrerà casualmente – per via del maltempo – a casa della genitrice con la consorte e il figlio che vede di rado (Taiyô Yoshizawa), ma non con la critica sorella (Satomi Kobayashi), diventerà un momento di confronto, utile soprattutto per lo spettatore.

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Pubblicato da ilgirodelmondoconunlibro

Mi chiamo Rita Massaro. Sono una persona curiosa. Mi piace scoprire gli innumerevoli volti del mondo e le infinite possibilità della vita. Per questo leggo e viaggio. Ogni tanto le mie perlustrazioni scatenano la mia immaginazione. E scrivo. Ho pubblicato nel 2011, con la Casa Editrice Absolutely Free, un romanzo di formazione dal titolo "L'estate è finita". Nel dicembre 2016 è stato pubblicato il mio secondo romanzo, "Sotto il cielo di Santiago", con la Casa Editrice Genesis Publishing. Nel 2018 "Prima che sia primavera" con Il Seme Bianco, pubblicato in seconda edizione con il titolo "La terra del lungo inverno" con Emersioni. Ho partecipato a vari progetti di scrittura collettiva, tutti pubblicati nel 2020: "La villa delle ombre", con Stefania Agnello e Maurizio Bono; "Non ho forza per arrendermi", con Letizia Lo Cascio; "A casa: Diario di una pandemia" con Monica Spatola. Potete contattarmi su Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano