SICILIAN GHOST STORY, Recensione di Massimo Arciresi

Massimo Arciresi è critico e giornalista cinematografico, conduttore su Radio Spazio Noi – In Blu, dal 1997, della rubrica settimanale “Uscita di Sicurezza”. Ha collaborato con i quotidiani “Il Mediterraneo” e “L’Ora”, ha diretto il quindicinale sul tempo libero “TrovaPalermo” e attualmente scrive per il mensile “L’Inchiesta”. Appassionato di fumetti e lingue straniere.

Sicilian Ghost Story (Italia/Francia/Svizzera, 2017) di Fabio Grassadonia, Antonio Piazza con Julia Jedlikowska, Gaetano Fernandez, Corinne Musallari, Vincenzo Amato, Sabine Timoteo, Filippo Luna

Forti dei successi internazionali mietuti con Salvo (2013), Grassadonia & Piazza decidono di puntare ancora più in alto. Nel rappresentare liricamente l’orrenda vicenda del piccolo Giuseppe Di Matteo, rapito, a lungo detenuto, strangolato e sciolto nell’acido dalla mafia perché figlio di un collaboratore di giustizia, i registi mantengono il clima sospeso del loro debutto e aggiungono ulteriori suggestioni derivanti dal cinema classico, cercandole fra i paesaggi lacustri siciliani e aiutandosi con filtri e riprese alquanto elaborati (onore una volta di più all’apporto del direttore della fotografia Luca Bigazzi). Mentre del bambino (interpretato da Gaetano Fermandez) non si sa più nulla, la compagna di scuola Luna (Julia Jedlikowska) non si dà per vinta: tenta di ricostruire i suoi ultimi spostamenti, fino ad attivare una sorta di telepatia “elettiva”, che le permette, oniricamente, di scorgerne lo spirito. Una dimensione magica, soppesata, perfino un po’ troppo esibita nei centoventi minuti (troppi?) di proiezione. Ciò non toglie che tale territorio drammatico-fantastico permane abbastanza inesplorato alle nostre latitudini, e che il desiderio – opportunamente differenziato – degli adulti di disinteressarsi delle sorti del ragazzino è significativamente avversato (con una determinazione importante) dalla protagonista e da pochi coetanei. A loro – talvolta innaturali nei dialoghi – è affidata una speranza non retorica.

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Pubblicato da ilgirodelmondoconunlibro

Mi chiamo Rita Massaro. Sono una persona curiosa. Mi piace scoprire gli innumerevoli volti del mondo e le infinite possibilità della vita. Per questo leggo e viaggio. Ogni tanto le mie perlustrazioni scatenano la mia immaginazione. E scrivo. Ho pubblicato nel 2011, con la Casa Editrice Absolutely Free, un romanzo di formazione dal titolo "L'estate è finita". Nel dicembre 2016 è stato pubblicato il mio secondo romanzo, "Sotto il cielo di Santiago", con la Casa Editrice Genesis Publishing. Nel 2018 "Prima che sia primavera" con Il Seme Bianco, pubblicato in seconda edizione con il titolo "La terra del lungo inverno" con Emersioni. Ho partecipato a vari progetti di scrittura collettiva, tutti pubblicati nel 2020: "La villa delle ombre", con Stefania Agnello e Maurizio Bono; "Non ho forza per arrendermi", con Letizia Lo Cascio; "A casa: Diario di una pandemia" con Monica Spatola. Potete contattarmi su Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano