Massimo Arciresi è critico e giornalista cinematografico, conduttore su Radio Spazio Noi – In Blu, dal 1997, della rubrica settimanale “Uscita di Sicurezza”. Ha collaborato con i quotidiani “Il Mediterraneo” e “L’Ora”, ha diretto il quindicinale sul tempo libero “TrovaPalermo” e attualmente scrive per il mensile “L’Inchiesta”. Appassionato di fumetti e lingue straniere.
TOMMASO (Italia, 2016) di Kim Rossi Stuart con Kim Rossi Stuart, Camilla Diana, Cristiana Capotondi, Jasmine Trinca, Renato Scarpa, Dagmar Lassander
Secondo lavoro diretto in dieci anni da Kim Rossi Stuart, che si (ri)avvale della collaborazione, in sede di sceneggiatura, di Federico Starnone e ne approfitta per esplorare, nei meandri della finzione, alcuni lati del suo carattere. Infatti il protagonista, da lui stesso incarnato (sebbene intendesse affidare il ruolo a qualcun altro), fa l’attore, teme di buttarsi in un progetto molto personale, litiga con la madre (la ritrovata Lassander) e non sa relazionarsi con il gentil sesso, a cui appioppa difetti quasi inesistenti per giustificare la sua inquietudine con lo psicologo che pazientemente lo segue (Scarpa, prediletto dai registi/interpreti nostrani) e con se stesso. Lascia (o meglio, si fa lasciare) dall’esasperata fidanzata storica (Trinca), intreccia un rapporto fragilissimo con un’affettuosa amica (Capotondi) e infine “sbatte” su una giovane e terragna cameriera (la verace Diana) che lo tiene sulle spine e lo scuote (e un po’ lo sblocca) senza scomporsi mai. Del precedente e più aspro Anche libero va bene Rossi Stuart conserva il cognome del suo personaggio, Benetti (anzi, in quel film suo figlio si chiamava proprio Tommaso…). A qualcuno parrà un trattatello psicanalitico da strapazzo; non è esattamente così: c’è una certa cura nella rappresentazione, fra sogni, vermi, molteplici bambini interiori e acqua “rigeneratrice”. La donna che nuota di spalle è – significativamente – Ilaria Spada, vera compagna di Kim.
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