GIOCHI DI POTERE, Recensione di Massimo Arciresi

Massimo Arciresi è critico e giornalista cinematografico, conduttore su Radio Spazio Noi – In Blu, dal 1997, della rubrica settimanale “Uscita di Sicurezza”. Ha collaborato con i quotidiani “Il Mediterraneo” e “L’Ora”, ha diretto il quindicinale sul tempo libero “TrovaPalermo” e attualmente scrive per il mensile “L’Inchiesta”. Appassionato di fumetti e lingue straniere. 

Giochi di potere (Backstabbing for Beginners, USA/Danimarca/Canada, 2018) di Per Fly con Theo James, Ben Kingsley, Jacqueline Bisset, Belçim Bilgin, Brian Markinson, Aidan Devine

In un panorama distributivo che si diverte a duplicare vecchi titoli (spesso reinventati) abbastanza noti (da Noi due sconosciuti a Insieme per forza a La regola del gioco), ecco un lungometraggio che in originale, con macabra ironia (per inciso, assente nel plot), suonerebbe più o meno “arte del pugnalare per principianti” e che invece in futuro sarà confuso con la prima avventura esclusiva della spia Jack Ryan, creata da Tom Clancy e impersonata da Harrison Ford nel 1992 in Patriot Games. Dalle memorie di Michael Soussan, lo script di Daniel Pyne e del regista Fly (onorevole autore de L’eredità e Gli innocenti, qui piuttosto spaesato) squarcia il velo sulla corruzione che infettò il nobile programma Oil for Food, promosso dall’ONU per sfamare, attraverso la compravendita di petrolio, la popolazione irachena afflitta da Saddam. Se ne accorge suo malgrado un giovane funzionario idealista (James, dalla saga interrotta Divergent), confuso dal savoir-faire del suo navigato ma ambiguo superiore (Kingsley, forse perché Hopkins non era disponibile) contrapposto alla ligia rigidità della fiduciaria locale (lode alla Bisset). Al quadro s’aggiunge – per risvegliare la coscienza del protagonista, figlio di stimato diplomatico ucciso – una piacente interprete curda schierata dalla parte dei ribelli. Ognuno ritiene la propria condotta moralmente legittima, ed è su questo aspetto che il film vuole farsi ricordare. O almeno vorrebbe.

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Pubblicato da ilgirodelmondoconunlibro

Mi chiamo Rita Massaro. Sono una persona curiosa. Mi piace scoprire gli innumerevoli volti del mondo e le infinite possibilità della vita. Per questo leggo e viaggio. Ogni tanto le mie perlustrazioni scatenano la mia immaginazione. E scrivo. Ho pubblicato nel 2011, con la Casa Editrice Absolutely Free, un romanzo di formazione dal titolo "L'estate è finita". Nel dicembre 2016 è stato pubblicato il mio secondo romanzo, "Sotto il cielo di Santiago", con la Casa Editrice Genesis Publishing. Nel 2018 "Prima che sia primavera" con Il Seme Bianco, pubblicato in seconda edizione con il titolo "La terra del lungo inverno" con Emersioni. Ho partecipato a vari progetti di scrittura collettiva, tutti pubblicati nel 2020: "La villa delle ombre", con Stefania Agnello e Maurizio Bono; "Non ho forza per arrendermi", con Letizia Lo Cascio; "A casa: Diario di una pandemia" con Monica Spatola. Potete contattarmi su Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano