I MIGLIORI ANNI DELLA NOSTRA VITA, Recensione di Massimo Arciresi

Massimo Arciresi è critico e giornalista cinematografico, conduttore su Radio Spazio Noi – In Blu, dal 1997, della rubrica settimanale “Uscita di Sicurezza”. Ha collaborato con i quotidiani “Il Mediterraneo” e “L’Ora”, ha diretto il quindicinale sul tempo libero “TrovaPalermo” e attualmente scrive per il mensile “L’Inchiesta”. Appassionato di fumetti e lingue straniere.

I migliori anni della nostra vita (Les plus belles année d’une vie, Francia, 2019) di Claude Lelouch con Anouk Aimée, Jean-Louis Trintignant, Souad Amidou. Antoine Sire, Marianne Denicourt, Monica Bellucci

Con William Wyler non c’entra niente, e tantomeno con Renato Zero (ci vorrebbe una commissione di sorveglianza sui titoli italiani…). Il nuovo lavoro del quasi ottantaduenne Lelouch altro non è che il seguito del suo Un uomo, una donna del 1966 (il secondo, dato che nel 1986 realizzò pure Un uomo, una donna oggi). Saccheggiando il prototipo (soprattutto tramite numerosi spezzoni), il regista parigino fa rincontrare Anne (Aimée), carriera cinematografica – nel reparto tecnico – alle spalle, e Jean-Louis (Trintignant), indomito pilota di rally ricoverato in una casa di riposo e affetto da amnesia (selettiva).  È il figlio di quest’ultimo, Antoine (Sire), a rintracciare l’ormai anziana signora – ritrovando inoltre la figlia con cui giocava da bambino, Françoise (Amidou) – e a chiederle di far visita al malandato genitore. Segue una ridda di ricordi, riguardanti una passione temporanea e travolgente da “una volta nella vita”, astutamente mescolati a fantasia e addirittura sogno, a caccia più della bella immagine e di una sotterranea, sorniona ironia (complice la sorridente dottoressa Denicourt) che dei facili effetti da mélo (eccettuata la partecipazione dell’“illegittima” Bellucci). Una celebrazione dell’esistenza che continua, malgrado tutto, anche attraverso la discendenza. L’autore si serve persino di un suo antico cortometraggio, C’était un rendez-vous, lanciato a gran velocità per le strade della capitale francese.

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Pubblicato da ilgirodelmondoconunlibro

Mi chiamo Rita Massaro. Sono una persona curiosa. Mi piace scoprire gli innumerevoli volti del mondo e le infinite possibilità della vita. Per questo leggo e viaggio. Ogni tanto le mie perlustrazioni scatenano la mia immaginazione. E scrivo. Ho pubblicato nel 2011, con la Casa Editrice Absolutely Free, un romanzo di formazione dal titolo "L'estate è finita". Nel dicembre 2016 è stato pubblicato il mio secondo romanzo, "Sotto il cielo di Santiago", con la Casa Editrice Genesis Publishing. Nel 2018 "Prima che sia primavera" con Il Seme Bianco, pubblicato in seconda edizione con il titolo "La terra del lungo inverno" con Emersioni. Ho partecipato a vari progetti di scrittura collettiva, tutti pubblicati nel 2020: "La villa delle ombre", con Stefania Agnello e Maurizio Bono; "Non ho forza per arrendermi", con Letizia Lo Cascio; "A casa: Diario di una pandemia" con Monica Spatola. Potete contattarmi su Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano