IL PONTE DELLE SPIE, Recensione di Massimo Arciresi

Cinema

Massimo Arciresi è critico e giornalista cinematografico, conduttore su Radio Spazio Noi – In Blu, dal 1997, della rubrica settimanale “Uscita di Sicurezza”. Ha collaborato con i quotidiani “Il Mediterraneo” e “L’Ora”, ha diretto il quindicinale sul tempo libero “TrovaPalermo” e attualmente scrive per il mensile “L’Inchiesta”. Appassionato di fumetti e lingue straniere.

IL PONTE DELLE SPIE (Bridge of Spies, USA/Germania, 2015) di Steven Spielberg con Tom Hanks, Mark Rylance, Amy Ryan, Alan Alda, Austin Stowell, Sebastian Koch

Il cinema di Spielberg mantiene un invidiabile livello qualitativo, malgrado la graniticità d’impostazione dei suoi ultimi lavori. Senza rinunciare a esplorare criticamente la storia, il regista incastona un’altra gemma nella sua filmografia, puntando molto anche sulla scorrevolezza. Il soggetto proviene da un caso avvenuto durante la Guerra Fredda (il clima è reso dal terrore trasmesso agli studenti con le lezioni sugli effetti delle bombe atomiche). Rudolf Abel (un Rylance che recita in sottrazione), spia sovietica arrestata a New York nel 1957, riceve la difesa d’ufficio dell’abile avvocato assicurativo James Donovan (Hanks, con le sue sfumature uniche), giusto perché non si possa dire che il governo degli USA non offre il meglio. Il legale, da principio giustamente perplesso (non è esattamente il suo campo), comprende ben presto due aspetti fondamentali della faccenda: l’uomo di poche parole che si trova davanti è leale verso la sua causa, proprio come devono esserlo gli agenti americani infiltrati in Russia, quindi inizia a rispettarlo; inoltre, tutti vogliono che in tribunale perda, in modo che una pericolosa minaccia per la società venga messa a morte. Oltre a essere tacciato a sua volta di tradimento dall’opinione pubblica per il suo incarico, Donovan ha una terza intuizione: evitare la pena capitale può significare avere un prigioniero da scambiare. In un certo senso, è la vicenda di due uomini “specchiati”…

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Pubblicato da ilgirodelmondoconunlibro

Mi chiamo Rita Massaro. Sono una persona curiosa. Mi piace scoprire gli innumerevoli volti del mondo e le infinite possibilità della vita. Per questo leggo e viaggio. Ogni tanto le mie perlustrazioni scatenano la mia immaginazione. E scrivo. Ho pubblicato nel 2011, con la Casa Editrice Absolutely Free, un romanzo di formazione dal titolo "L'estate è finita". Nel dicembre 2016 è stato pubblicato il mio secondo romanzo, "Sotto il cielo di Santiago", con la Casa Editrice Genesis Publishing. Nel 2018 "Prima che sia primavera" con Il Seme Bianco, pubblicato in seconda edizione con il titolo "La terra del lungo inverno" con Emersioni. Ho partecipato a vari progetti di scrittura collettiva, tutti pubblicati nel 2020: "La villa delle ombre", con Stefania Agnello e Maurizio Bono; "Non ho forza per arrendermi", con Letizia Lo Cascio; "A casa: Diario di una pandemia" con Monica Spatola. Potete contattarmi su Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano