LOVELESS, Recensione di Massimo Arciresi

Massimo Arciresi è critico e giornalista cinematografico, conduttore su Radio Spazio Noi – In Blu, dal 1997, della rubrica settimanale “Uscita di Sicurezza”. Ha collaborato con i quotidiani “Il Mediterraneo” e “L’Ora”, ha diretto il quindicinale sul tempo libero “TrovaPalermo” e attualmente scrive per il mensile “L’Inchiesta”. Appassionato di fumetti e lingue straniere.

Loveless (Nelyubov, Russia/Francia/Germania/Belgio, 2017) di Andrey Zvyagintsev con Maryana Spivak, Alexei Rozin, Matvey Novikov, Yanina Hope, Andris Keiss, Marina Vasilyeva

All’insegna del virtuoso rigore che lo contraddistingue dai tempi de Il ritorno (Leone d’Oro a Venezia nel 2003), il pluridecorato Zvyagintsev, accantonati i diverbi edilizi di Leviathan (2014), disseziona magistralmente un altro piccolo nucleo familiare già lacerato. Al centro della vicenda due coniugi (i nervosi e dolenti Spivak e Rozin) in procinto di separarsi rabbiosamente, già coinvolti in nuove (piatte?) relazioni e chiaramente incuranti delle sorti del loro unico e silenziosamente consapevole figliolo (Novikov). Tra un litigio e un dispetto, appare chiaro che il dodicenne finirà presto in un collegio; ma il ragazzino sparisce praticamente senza lasciare tracce, mettendo gli egoisti genitori di fronte alla loro patologica anaffettività. Con spietata chiarezza il regista (che con i suoi ultimi due lavori si è aggiudicato a Cannes rispettivamente il Premio per la Sceneggiatura e quello della Giuria) ci parla di una società – non esclusivamente russa – ormai incapace di costruire un futuro, di pensare, se non alla felicità, alla formazione della propria progenie, venuta al mondo per inerzia, senza un progetto, incoscientemente. Non importa l’esito, volutamente polimorfo, della ricerca (avviata, secondo tempi burocratici, da un freddo inquirente): bisogna confrontarsi con la realtà, capire quanto ci sia di recuperabile. L’immagine di chiusura, segno di fugace distrazione da un’esistenza schiacciante, è struggente.

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Pubblicato da ilgirodelmondoconunlibro

Mi chiamo Rita Massaro. Sono una persona curiosa. Mi piace scoprire gli innumerevoli volti del mondo e le infinite possibilità della vita. Per questo leggo e viaggio. Ogni tanto le mie perlustrazioni scatenano la mia immaginazione. E scrivo. Ho pubblicato nel 2011, con la Casa Editrice Absolutely Free, un romanzo di formazione dal titolo "L'estate è finita". Nel dicembre 2016 è stato pubblicato il mio secondo romanzo, "Sotto il cielo di Santiago", con la Casa Editrice Genesis Publishing. Nel 2018 "Prima che sia primavera" con Il Seme Bianco, pubblicato in seconda edizione con il titolo "La terra del lungo inverno" con Emersioni. Ho partecipato a vari progetti di scrittura collettiva, tutti pubblicati nel 2020: "La villa delle ombre", con Stefania Agnello e Maurizio Bono; "Non ho forza per arrendermi", con Letizia Lo Cascio; "A casa: Diario di una pandemia" con Monica Spatola. Potete contattarmi su Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano