SOLE ALTO, Recensione di Massimo Arciresi

recensioneMassimo Arciresi è critico e giornalista cinematografico, conduttore su Radio Spazio Noi – In Blu, dal 1997, della rubrica settimanale “Uscita di Sicurezza”. Ha collaborato con i quotidiani “Il Mediterraneo” e “L’Ora”, ha diretto il quindicinale sul tempo libero “TrovaPalermo” e attualmente scrive per il mensile “L’Inchiesta”. Appassionato di fumetti e lingue straniere.

SOLE ALTO (Zvizdan, Croazia/Serbia/Slovenia, 2015) di Dalibor Matanić con Thiana Lazović, Goran Marković, Nives Ivanković, Dado Cosić, Stipe Radoja, Trpmir Jurkić

Il regista Matanić, nato a Zagabria, compone il suo valido film di tre storie sentimentali (di intensità variabile), ambientate in tre momenti precisi, cioè nel 1991, quando la miccia della sanguinosa guerra civile nei Balcani era già accesa, nel 2001, ovvero nella fase in cui la popolazione tentava di guarire le proprie ferite, diffidando però dei “vicini di casa”, e nel 2011, a dimostrare che le cicatrici, dopo tanto tempo, permangono. L’autore si serve degli stessi attori e assegna loro ruoli diversi in ciascun segmento storico. In particolare a Thiana Lazović e Goran Marković tocca impersonare, nell’ordine, gli innamoratissimi Jelena e Ivan, lei serba e lui croato (le etnie sono mantenute anche negli altri episodi), divisi dall’odio altrui; Nataša e Ante, lei proprietaria – insieme alla madre – di una (simbolica) casa distrutta dal conflitto, lui operaio incaricato di metterla a posto, avversato e al contempo bramato dalla giovane donna; Marija e Luka, lei fresca genitrice, lui suo ex-compagno ormai lontano e rifiutato che prova a reagire – vanamente – gettandosi per una sera nello “sballo” totale. Tre vicende che, se non fosse per le distanze temporali e l’aspetto immutato degli interpreti, ne potrebbero costituire una sola, la tragica parabola di un amore incostante, lacerato da violenti conflitti interiori mai davvero voluti da entrambe le parti, minato da un disprezzo inerte spesso dettato da fatti ineluttabili.

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Pubblicato da ilgirodelmondoconunlibro

Mi chiamo Rita Massaro. Sono una persona curiosa. Mi piace scoprire gli innumerevoli volti del mondo e le infinite possibilità della vita. Per questo leggo e viaggio. Ogni tanto le mie perlustrazioni scatenano la mia immaginazione. E scrivo. Ho pubblicato nel 2011, con la Casa Editrice Absolutely Free, un romanzo di formazione dal titolo "L'estate è finita". Nel dicembre 2016 è stato pubblicato il mio secondo romanzo, "Sotto il cielo di Santiago", con la Casa Editrice Genesis Publishing. Nel 2018 "Prima che sia primavera" con Il Seme Bianco, pubblicato in seconda edizione con il titolo "La terra del lungo inverno" con Emersioni. Ho partecipato a vari progetti di scrittura collettiva, tutti pubblicati nel 2020: "La villa delle ombre", con Stefania Agnello e Maurizio Bono; "Non ho forza per arrendermi", con Letizia Lo Cascio; "A casa: Diario di una pandemia" con Monica Spatola. Potete contattarmi su Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/ilgirodelmondoconunlibroinmano